domenica 25 dicembre 2022

Jack London, Il popolo dell’abisso, 1902)- Ed oggi è ancora peggio .




Ogni povero logoro e malconcio, ogni cieco, ogni ragazzino in carcere, ogni uomo, donna e bambino che patiscono i morsi della fame, soffrono perché chi comanda si è appropriato dei fondi. Nessun esponente di questa classe dirigente può proclamarsi innocente di fronte al tribunale umano… Il cibo che questa classe dirigente gusta, il vino che beve, gli spettacoli che allestisce, i raffinati abiti che indossa sono messi sotto accusa da otto milioni di bocche che non hanno mai abbastanza da mangiare e da sedici milioni di corpi che non sono mai stati vestiti a sufficienza e alloggiati in modo decente (Jack London, Il popolo dell’abisso, 1902).*


*Il popolo dell’abisso è un reportage sul mondo dell’indigenza nell’Inghilterra di inizio Novecento 


Un libro attuale

Potete capire facilmente come questo libro non sia stato apprezzato né dalla destra né dalla sinistra sia americana che inglese: le corde che andava a solleticare London erano quelle dell’angoscia dell’umano per l’umano, la paura di scomparire da qualunque mappa.
Il popolo dell’abisso è un libro molto denso e che lascia poche chances alla fantasia, 





lunedì 19 dicembre 2022

Sosteniamo Francesco

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Sosteniamo Francesco 

Il 26 Novembre a Francesco è stata tolta la possibilità di venire a scuola.

La colpa di chi è: del ministero o della nostra scuola?

Noi abbiamo cercato di capirlo e lo vogliamo spiegare anche a voi.

Per chi non conoscesse la storia di Francesco, è un ragazzo che ha delle difficoltàmotorie che non gli permettono di essere autonomo.

Francesco per le sue problematiche ha diritto all’assistenza nei suoi bisogni essenziali.

Purtroppo venerdì 25 novembre la scuola non ha provveduto a sostituire l’unico collaboratore scolastico che di solito si occupa di lui che giustamente si è assentato per motivi di salute.

Di conseguenza non solo ha dovuto attendere l’arrivo della madre per poter essere portato in bagno, ma è stato costretto a lasciare l’istituto in lacrime perché nessuno poteva occuparsi di lui.

A causa di questa situazione vergognosa i giorni seguenti si è visto costretto a stare a casa.

La frequenza di Francesco non può dipendere da una sola persona, è uno studente come noi e non deve essere trattato in maniera differente.

Uniamoci per tutelare Francesco se le istituzioni non lo fanno. 

Vi chiediamo di supportare la causa firmando la petizione.

https://www.change.org

cercando la petizione supportiamo francesco 

giovedì 15 dicembre 2022

CARCERE --Detenuto con la sindrome di Brugada ed è incompatibile con la detenzione





https://www.ildubbio.news/carcere/detenuto-con-la-sindrome-di-brugada-ed-e-incompatibile-con-la-detenzione-tyayy2na

Questo disturbo cardiaco è difficile da diagnosticare, per individuarla serve spesso un esame elettrocardiografico particolare

La sindrome di Brugada è una malattia geneticamente determinata che predispone al rischio di aritmie ventricolari maligne e può essere causa di morte improvvisa in giovani adulti con cuore strutturalmente sano

https://www.auxologico.it/malattia/sindrome-brugada#:~:text=La%20sindrome%20di%20Brugada%20%C3%A8,adulti%20con%20cuore%20strutturalmente%20sano.


Autore 

Luna Casarotti (*Associazione Yairaiha Onlus e Popolazione carceraria / Patrie galere) *

*.http://www.yairaiha.org/index.php?page=homepage


. Casella Settimo, il 2 febbraio 2021 è entrato in carcere nonostante la relazione del medico legale che lo seguiva a Palermo evidenziasse che il paziente è a elevatissimo rischio di morte; il carcere non e un luogo idoneo al soccorso di un arresto cardiaco che si verificherebbe quasi certamente di nuovo come già accaduto in precedenza; Il regime detentivo forzato rappresenta uno stimolo adrenergico di elevatissima intensità aumenta il rischio di morte improvvisa del 300%, “Pertanto il regime carcerario si ritiene assolutamente incompatibile con lo stato di salute del soggetto.

A fine settembre, Casella è stato trasferito nel carcere di Parma per riavvicinamento colloqui, peccato che si è sentito male e si trovi nell’azienda ospedaliera dell’università di Parma ricoverato dal 29 ottobre 2022. Il dottore da quanto riferito dai familiari ha escluso il ritorno in carcere senza monitoraggio al cuore. L’ospedale ha richiesto il Consiglio urgente, che si terrà il 15 dicembre e sarà la sorveglianza di Bologna a decidere se rimandarlo in carcere o agli arresti domiciliari.


martedì 13 dicembre 2022

notizie dalla Libia.... (chiedere ai govenri italiani dal ministro Minniti a seguire )

IL PORTO SICURO

autore CLAUDIO KHALED SER 

https://www.olnews.it/2022/12/12/il-porto-sicuro/?fbclid=IwAR3oP_ZeO8HgnZgygq3r92hFbkHwq1SXT41RIkTeJW_LHlLGzTPmETBDUDw






La nave ha attraccato al porto. Loro se ne stanno li, a guardare, senza nemmeno chiedersi “adesso che succede” perché qualsiasi cosa accada ormai non potrà far male più del dolore che hanno subito.In silenzio.

Non hanno neppure il coraggio di chiedere un sorso d’acqua, temono di doverlo pagare a caro prezzo, come sempre é successo.
Bambini con lo sguardo a terra, a guardarsi i piedi temendo d’incrociare ancora gli occhi dei loro carcerieri, d’esser presi, trascinati fuori dalle tende e dover soddisfare le schifose voglie delle guardie del Campo.
Nessuno riuscirà mai a guarire quelle ferite, nessuno sarà mai in grado di lenire quel dolore, nessuno potrà mai far dimenticare loro il terrore vissuto.
Ecco con chi e con cosa; abbiamo a che fare.
Salviamo loro la vita ma non siamo e non saremo mai in grado di ripararla.
Nei Campi libici quando arriva la notte scende il terrore.
I soldati girano armati, entrano nelle tende, trascinano fuori quello che vogliono, se lo prendono; lasciando poi le vittime di quell’orrore per terra, senza nessuna pietà.
Bambini violentati a pochi metri dai loro padri che nulla possono fare per fermare quello stupro, quella cieca violenza che s’abbatte e distrugge, per sempre, una vita.
Sono queste Persone che accogliamo, é il terrore che li accompagna, la morte dentro; l’incapacità di ricostruirsi domani una vita.
Non si guarisce dalla paura.
Lo vedi dai loro sguardi, dai loro silenzi, dalle spalle che ancora tremano.
Non hanno nemmeno la forza di chiederti aiuto.
Sono stati presi all’alba dai soldati che devono “alleggerire” il Campo.
Ne sono arrivati altri e non c’é posto per tutti.
Vengono fatti salire su delle barche e consegnati al mare.
Senza acqua, senza cibo, senza una coperta a proteggerli dal freddo.
Spinti al largo, trascinati lontano dalle maledette coste libiche in attesa che qualcuno li veda, li soccorra e li porti via dall’inferno.
Voi ancora non vi rendete conto di CHI sono quelli che un idiota ha chiamato “carichi residuali”, Voi non potete sapere e conoscere quelle anime lacerate, e nemmeno noi che li avvolgiamo nelle coperte, che li facciamo bere e mangiare, siamo in grado di capire fino in fondo quello che hanno dentro.
E’ un dolore talmente grande che non riusciamo a quantificare, che non siamo in grado di curare. Ci limitiamo ad abbracciarli, ad accarezzarli a dire loro “coraggio é tutto finito” pur sapendo che non é finita, che non ci sarà mai una fine e che si porteranno nel cuore l’orrore subito.
Ecco CHI sono.
Eppure qualcuno dice che NON possiamo accoglierli, che se ne devono andare da un’altra parte, lontano da noi.
Loro non hanno una parte dove andare.
Loro non hanno qualcosa da salvare.
Loro non hanno una vita ma solo giorni messi insieme cercando il modo di uscire dalla violenza assurda che ha segnato il loro corpo.
Per tanto che noi potremmo fare, non potremo fare nulla, se non sperare che un giorno torni un sorriso su quelle facce scavate, sperare che quelle mani smettano di tremare, che quella paura dai loro occhi si dissolva.
Ne ho vista tanta, l’ho vista per tutta la vita, sempre la stessa.
E sempre mi sono chiesto : Perché ?
Perché questi uomini, queste donne, questi bambini devono portarsi cuciti addosso quel terrore ?
Perché altri “uomini” feriscono, violentano ed uccidono altri Esseri Umani ?
In nome di chi e di che cosa si consuma la bestiale ferocia di uno sull’altro ?
Non ho mai trovato una risposta.
Sono andato avanti, guidandoli per sentieri sabbiosi, curando le ferite infette, aiutandoli a bere un goccio d’acqua, ad ingoiare un pezzo di pane.
Li ho riscaldati ma lo so e mi rendo conto che……
Non sono mai riuscito a salvarli veramente.
Mi spiace.

giovedì 8 dicembre 2022

Migranti, il "libro nero" dei respingimenti denuncia 25mila casi di violenze alle frontiere Ue


Dal 2017 sono state raccolte le testimonianze di migliaia di persone picchiate, umiliate, detenute prima di essere illegalmente espulse sia dalle frontiere esterne dell'Unione europea che dai territori degli stati membri. Le loro voci compongono un volume commissionato dal gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left) nel quale emerge un inasprimento dei metodi con l'avvento del Covid


Quattro volumi di violenze, violazioni dei diritti umani, pratiche illegali. Oltre 3mila pagine di testimonianze, raccolte dagli esperti indipendenti di Border violence monitoring network su commissione del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left), pubblicate nel Black Book of pushbacks 2022. Una versione tristemente ampliata del primo studio pubblicato nel 2020. "Come componenti del Parlamento europeo ci auguravamo di non dover realizzare una nuova edizione contenente nuove testimonianze della violenza quotidiana che affrontano donne, uomini e bambini in transito alle frontiere interne ed esterne dell'Unione europea", spiegano. Eppure. 

Oltre quaranta pagine del "libro nero" sono dedicate alla raccolta delle testimonianze avvenute nel territorio italiano. In particolare vengono denunciate le condizioni di privazione della libertà personale dei migranti confinati nelle navi-quarantena durante il periodo del Covid e continuata anche dopo la fine dello stato di emergenza. L'attenzione è dedicata anche alla situazione dei confini esterni tra Italia e Libia, al rinnovo del "memorandum" e alle posizioni del nuovo governo. Viene inoltre segnalata la crescita della "rotta adriatica" con l'aumento di arrivi sulla costa della Calabria e della Puglia soprattutto di cittadini afgani, siriani, pakistani, bengalesi e curdi. Tra le testimonianze raccolte (29 per un totale di 68 persone coinvolte dal 2019) in oltre il 50% dei casi è stato registrato l'uso di violenza con mani o manganelli e in oltre il 25% dei casi furti di oggetti personali, insulti, esposizione alle intemperie. 

mercoledì 30 novembre 2022

Morto di gelo a 21 giorni su una carretta del mare a Lampedusa: ce ne sono voluti 18 per trovargli sepoltura


È terminata dopo diciotto lunghissimi giorni l'attesa della salma del piccolo Godan, il neonato di 21 giorni della Costa d'Avorio arrivato morto al molo Favaloro di Lampedusa la notte tra il 9 e il 10 novembre. Morto di freddo tra le braccia della mamma, una ragazzina di 19 anni della Costa d'Avorio.

https://necrologie.repubblica.it/news/143648


La madre a Lampedusa diceva: "Sta dormendo". Prima l'autopsia poi il cimitero saturo quindi il maltempo. Solo oggi ha avuto pace in una tomba a Grotte



lunedì 21 novembre 2022

Seimila bambini ogni anno emigrano per farsi curare, Palermo non ha un polo pediatrico

Seimila bambini ogni anno emigrano per farsi curare, Palermo non ha un polo pediatrico



Lo scheletro del polo pediatrico di Palermo 


 I lavori per il grande ospedale iniziati nel 2010 sono fermi e i piccoli pazienti vanno a Roma Genova, Pisa e Firenze con costi che superano i 16 milioni di euro


Ne sa qualcosa Cira Maniscalco, mamma di una bambina affetta da una rara malattia neurologica e fondatrice dell'associazione Cosmann (comitato spontaneo regionale per le malattie rare neurologiche e neurochirurgiche) che raccoglie 250 famiglie: "Da 8 anni - racconta - viaggio da Palermo al Meyer di Firenze. Ho speso più di 30 mila euro e sono stata costretta a chiedere un finanziamento"


https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/11/21/news/polo_pediatrico_palermo_cure_bambini-375503481/


martedì 8 novembre 2022

I morti sul lavoro : la società che sfrutta e uccide

I morti sul lavoro : la società che sfrutta e uccide


Dall’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro del 7 novembre: «Orribile morte di una donna di 50 anni nel piacentino: è morta in una vetreria nella notte di domenica schiacciata da macchinari: anche lei morta per velocizzare il lavoro? Ma sono stati tre anche ieri i morti sul lavoro, ed era domenica, neppure più il diritto al riposo. Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20.000 lavoratori per infortuni sui luoghi di lavoro, 153 agricoltori schiacciati dal trattore nel 2022. Gli autotrasportatori morti dall’inizio dell’anno sono 94. I lavoratori stranieri morti quest’anno sui luoghi di lavoro sono 76 e rappresentano il 12% sul totale, molti lavoravano in nero. Alcune di queste morti sono allucinanti, lavoravano in nero in grandi cantieri nei quali esercitavano diverse ditte, ma nessuno di queste ha detto che erano loro dipendenti, è già capitato più di una volta».


Dal blog di  Sebastiano Isaia 

https://sebastianoisaia.wordpress.com/2022/11/08/morti-che-gridano-vendetta-dallitalia-al-qatar/

venerdì 4 novembre 2022

Palermo- La tragedia del crack a Ballarò: "I ragazzi si drogano davanti alla scuola






Lettera aperta del preside dell'istituto Lombardo-Radice. Domani (oggi 4 Novembre 2022) un corteo nel quartiere del centro storico di Palermo


https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/11/03/news/palermo_ballaro_crack_scuola_droga_spaccio-372795187/


L'ultimo sos arriva dal preside dell'istituto Lombardo-Radice che ha un plesso in piazza dell'Origlione nel cuore dell'Albergheria. Davanti ai cancelli della scuola i ragazzi si distruggono di crack dalla mattina alla sera. Studenti e professori ormai hanno paura e non sanno come interagire con chi è in cerca di qualche spicciolo per una dose. "È un vero allarme sociale - dice Francesco Paolo Camillo, preside dell'istituto - Chiediamo un tavolo interistituzionale per affrontare l'emergenza. Queste persone vanno prese in carico, servono servizi, un intervento a 360 gradi. Non una repressione fine a se stessa".



L'ultimo sos arriva dal preside dell'istituto Lombardo-Radice che ha un plesso in piazza dell'Origlione nel cuore dell'Albergheria. Davanti ai cancelli della scuola i ragazzi si distruggono di crack dalla mattina alla sera. Studenti e professori ormai hanno paura e non sanno come interagire con chi è in cerca di qualche spicciolo per una dose. "È un vero allarme sociale - dice Francesco Paolo Camillo, preside dell'istituto - Chiediamo un tavolo interistituzionale per affrontare l'emergenza. Queste persone vanno prese in carico, servono servizi, un intervento a 360 gradi. Non una repressione fine a se stessa".


Il preside che è a capo di un istituto molto complesso che due anni fa ha accorpato anche la scuola Nuccio-Verga e che oggi quindi governa una macchina con 250 professori e 1200 alunni, chiama in causa tutti. "Attuando un sistema repressivo con le volanti che su richiesta arrivano e intervengono si ottiene soltanto di spostare il problema in altri luoghi - dice - Non va bene, bisogna intervenire alla radice".

È quello che chiede anche il movimento che si è formato da mesi attorno all'assemblea pubblica di quartiere "Sos Ballarò" e che domani pomeriggio scenderà in piazza con lo slogan "La cura crea in-dipendenza". Anche le scuole ci sono dentro, non soltanto la Lombardo-Radice. C'è il liceo Regina Margherita che con il plesso Cascino è proprio dentro la piazza del consumo di crack, ma anche tanti istituti del resto della città.



Il corteo partirà alle 16 da piazza Casa Professa, diventata centro di spaccio e consumo di droga, per attraversare Ballarò, l'Albergheria e raggiungere poi piazza Bologni. Su tutte le piazze ci saranno interventi delle oltre cinquanta associazioni che hanno promosso il corteo e anche degli studenti. "Anche se si parte da Ballarò è una manifestazione della città - dice don Enzo Volpe di Sos Ballarò che nelle scorse settimane ha ospitato delle riunioni in vista del corteo nella sede di Casa Ancora - Ormai Ballarò è diventato simbolo del consumo di queste sostanze, cosa che avviene però anche in tante altre zone di Palermo. Sul territorio ci sono tante associazioni che lavorano nel silenzio per contrastare questo fenomeno. Scendere in piazza significa accendere i riflettori sull'economia criminale che sta dietro a tutto questo".


mercoledì 2 novembre 2022

quanti ogni anno muoiono soli?--A Venezia Don Pistolato






Copio  qualche periodo dall'articolo "SOLI DA MORIRE" di Antonio Cavaciuti      https://www.glistatigenerali.com/famiglia_sanita/soli-da-morire/

 


Vivono in mezzo a noi come fantasmi. Muoiono soli come appestati. In Giappone li chiamano kodokushi: “morte solitaria”. In Italia questo fenomeno – che si ripete ormai regolarmente da decenni – non ha nome. Nessuno si è mai neppure preso la briga di contare i loro corpi: non i ministeri, neppure l’Istat. Ignorati in vita, nessuno li calcola neanche da morti.

 Provo a mandare una mail al ministero della Salute. Ma niente da fare: l’ufficio stampa mi dice di rivolgermi all’Istituto superiore di sanità che però mi dice di sentire magari l’Istat che mi suggerisce di chiamare il Ministero della Giustizia che mi risponde che, «buongiorno» però «con riferimento a quanto richiesto si comunica che il Ministero non è in possesso del dato. Cordialmente»

(A Venezia) Don Pistolato ha deciso di muoversi: ha creato una squadra antisolitudine. «Con il gruppo di carità parrocchiale cerchiamo di sensibilizzare la gente». Cioè? «A conoscere i vicini e se ci sono delle persone che vivono sole, ad avere uno sguardo attento nei loro confronti. Qualcosa si faceva anche in passato, ora di più. Purtroppo c’è la malattia della indifferenza, che per molti è una specie di meccanismo di difesa: meno so, meglio sto. Ma posso dire una cosa?». Prego. «Questo è un fenomeno silente, rimasto sempre sott’acqua – mi spiega Don Pistolato -, ma non è nuovo. E’ una lunga storia. Io ricordo già 40 anni fa, a Trieste, che avevano trovato 8 persone morte sole, a casa. Otto in un solo giorno…».


Lui annuisce: «Proprio io l’anno scorso ho celebrato uno dei funerali di questi morti in casa e l’ho detto: queste persone, per voi, erano purtroppo già morte ancora prima che i loro corpi fossero scoperti: non erano morte fisicamente, ma nella memoria, nella vostra mente sì, non c’erano già più, non li vedevate già più». Come trasparenti, appunto.

lunedì 31 ottobre 2022

Tratta di esseri umani “Menschenhandel” – 2021 e 2020 - Austria – Svizzera – RFT rapporto 31 Ottobre 2022


https://www.filodiritto.com/tratta-di-esseri-umani

Circa 7.000 persone sono – ogni anno in Europa – vittime di “Menschenhandel” (tratta di esseri umani). Secondo stime effettuate da organizzazioni internazionali, vittime di questo abominevole traffico, sono, annualmente nel mondo, circa 30.000.000 di persone, prevalentemente donne e minori; i componenti, economicamente e anche psicologicamente, più deboli della società.

Il “Menschenhandel” è uno dei crimini più gravi contro diritti fondamentali delle persone e contro la dignità delle stesse.

La tratta di esseri umani, è caratterizzata dal fatto, che avviene di nascosto, è un fenomeno non visibile, di cui quasi non ci si rende conto, anche perchè, non  di rado, “celato” sotto attività apparentemente lecite.

Vittime di questi loschi traffici sono spesso migranti, facile “preda” di individui senza scrupoli; migranti, senza un soldo nello Stato, in cui sono stati “trasportati”, non a conoscenza neppure della lingua ivi parlata, “dort gestrandet”, a seguito, anche, di inganno. Vengono a trovarsi soli in un ambiente sconosciuto e, non di rado ostile, succubi di criminali, che vietano ai loro “protetti” di rivolgersi alle autorità (o a istituzioni, pubbliche o private), che potrebbero fornire aiuto, anche non soltanto dal punto di vista economico.

Succede spesso, che gli “Schlepper” (passatori) s’impossessano dei documenti dei loro “clienti”, una volta che sono giunti a destinazione, al fine di aumentare, ancora di più, la “dipendenza” di queste persone, non di rado, sprovvedute e intimidite.

Quanto “rende” il “Menschenhandel” l’anno in Europa? Interpol ha stimato il “profitto” in 29,400.000.000 Euro complessive.


venerdì 28 ottobre 2022

"Sono in astinenza, mi sono venduto la fede"*. Voci dall'inferno Zen. a Palermo





 

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/10/27/news/sono_in_astinenza_mi_sono_venduto_la_fede_voci_dallinferno_zen-371888495/



Le storie che emergono dall'ultima indagine della squadra mobile: disperazione, minacce degli spacciatori di eroina, degrado del quartiere


Le voci dei tossicodipendenti che arrivano da tutta la città diventano presto un unico urlo soffocato. "La metà te la do adesso, l'altra domani", dice uno al telefono. "Un caffè", sussurra un altro. È una dose di eroina. "Adesso non ce l'ho dieci euro - supplica un altro ancora - ti prego non ce la faccio". Sembrano voci della Palermo anni Settanta, quando l'eroina invadeva le strade della città. Oggi, è solo un pezzo del mercato della droga. I pusher offrono anche cocaina, hashish e crack, come fosse un grande magazzino: "Ti faccio pure lo sconto, 25 euro se prendi più dosi". "Il caffè", lo chiamano al telefono. Pensando di depistare i poliziotti. Ma nessuno piangerebbe per un caffè, fino a disperarsi. Nella "terra di mezzo", qualche tossicodipendente si è reinventato spacciatore. Ma è finito in guai ancora più grossi, e in debiti più spericolati.

"Oggi, ti chiudo il conto", intima lo spacciatore. Una minaccia vera, non c'è bisogno di aggiungere altro. Nella "terra di mezzo" dello Zen girano tante pistole. E per niente si spara. Come se niente possa cambiare.




*la fede in  contesto palermitano è l'anello nuziale 

lunedì 17 ottobre 2022

Nuovo massimo storico di poveri assoluti in Italia, il reddito di cittadinanza ne raggiunge meno della metà

Povertà Italia - Foto e Immagini Stock - iStock



Nuovo massimo storico di poveri assoluti in Italia, il reddito di cittadinanza ne raggiunge meno della metà

Rapporto Caritas: due milioni di famiglie in povertà assoluta in Italia nel 2021, cresce la disuguaglianza sociale, nonostante gli aiuti siano aumentati del 7% durante l'anno scorso


La disuguaglianza sociale cresce. In Italia, ultima tra i Paesi europei più industriali per mobilità sociale, l'ascensore non funziona, si muove di più solo per chi proviene da famiglie di classe media e superiore. Per chi proviene da un contesto familiare di fragilità il rischio è di rimanere attaccati al pavimento appiccicoso - lo "sticky grounds", come lo definiscono gli autori dello studio - della vulnerabilità economica.


Il Reddito di Cittadinanza, introdotto tre anni fa in Italia, avverte la Caritas, "esclude una quota consistente di poveri assoluti", coloro che non riescono ad assicurarsi beni e servizi essenziali, e va a coprire anche i poveri "relativi". Li esclude, è spiegato, per i criteri di legge, a partire dalle soglie di reddito e patrimonio, ai 10 anni di residenza in Italia chiesti agli stranieri. Gli importi poi sono "unici in tutto il Paese, mentre le soglie di povertà usate dall'Istat per stimare il numero dei poveri sono maggiori al Nord, riflettendo il maggiore livello medio dei prezzi". I vincoli amministrativi e di gestione "sono troppi" e "impediscono alla seconda gamba del reddito, quella dell'assistenza sociale, di compiersi adeguatamente". Sarebbe quindi "opportuno assicurarsi che fossero raggiunti tutti coloro che versano nelle condizioni peggiori, partendo dai poveri assoluti". I poveri "relativi", a rischio di indigenza ed esclusione sociale, potrebbero essere supportati da "molte altre politiche di welfare pubblico, più adatte", si legge nel report, e che riguardano soprattutto l'occupazione e un reddito dignitoso. Accanto alla componente economica dell'aiuto, dice Caritas, "vanno garantiti adeguati processi di inclusione sociale. Ma al momento una serie di vincoli amministrativi e di gestione ostacolano tale aspetto"


https://www.huffingtonpost.it/economia/2022/10/17/news/in_italia_piu_di_5_milioni_di_persone_in_poverta_assoluta_e_lrdc_ne_ha_raggiunte_solo_la_meta-10424545/?ref=HHTP-BH-I10424153-P5-S1-T1


sabato 8 ottobre 2022

Auto in sosta selvaggia bloccano l’ambulanza, muore donna: “Anche questo è omicidio stradale”




Per colpa di queste macchine in sosta selvaggia stamattina una donna è morta”. Così ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ denuncia l’assurda vicenda che ha impedito i soccorsi dei sanitari che avrebbero potuto salvare la vita a un’80enne

A raccontare la vicenda l’organizzazione napoletana a difesa dei professionisti del settore sanitario che segnala spesso aggressione ai danni dei medici. “Che venga considerato anche questo omicidio stradale!”, scrivono sulla pagina.


Il fatto, si legge nel post, è accaduto a Napoli, in salita Pontecorvo. Sul social, viene postata una foto che ritrae un’ambulanza bloccata da alcune macchine in sosta. “Le macchine sono state spostate a mano dai soccorritori – si spiega – l’equipaggio arriva in ritardo sul target, inutili le manovre di rianimazione cardio-polmonare”.

https://www.ilriformista.it/auto-in-sosta-selvaggia-bloccano-lambulanza-muore-donna-anche-questo-e-omicidio-stradale-323024/

giovedì 22 settembre 2022

16/9/2022 Roberto Vitale, un detenuto di ventinove anni condannato per rapina, morto suicida


Scusate il disturbo
Massimo Gramellini | 17 settembre 2022

Il destino di chi marcisce in carcere, si sa, interessa solo ai soliti pochi. Quindi solo ai soliti pochi interesserà sapere che Roberto Vitale, un detenuto di ventinove anni condannato per rapina, è morto ieri in un ospedale di Palermo senza avere mai ripreso conoscenza, dopo che nei giorni scorsi aveva tentato di togliersi la vita appendendosi con un lenzuolo alle sbarre della sua cella. Roberto Vitale aveva un padre ex poliziotto che, nelle ore in cui il figlio entrava in coma, ha scritto una lettera dilaniata e dilaniante all’associazione Antigone. Racconta di come Roberto fosse distrutto per la mancanza di sostegno medico e per il caldo torrido, a cui non avevano potuto ovviare le scarse bottigliette d’acqua che era riuscito a procurarsi con il denaro passatogli dalla famiglia, pagandole a peso d’oro. E di come fossero stati gli altri detenuti, anziché le guardie, a soccorrerlo al momento del tentato suicidio. Un padre disperato non si giudica, si ascolta e basta, ma chissà se adesso qualcun altro, oltre ai soliti pochi, comincerà a trovare sconvolgente che dall’inizio dell’anno, nelle carceri italiane, di persone come il figlio del signor Vitale ne siano già morte più di sessanta. Che, in barba all’articolo 27 della Costituzione, le pene non tendano alla rieducazione, ma alla rimozione del reo. E che la pena di morte non sia ammessa, ci mancherebbe, ma troppi vengano posti nelle condizioni di autoinfliggersela.


Suicidi. Persone, vite, storie. Non solo numeri
Dossier sui suicidi in carcere nel 2022

mercoledì 21 settembre 2022

"Non ho soldi per mangiare". Il racconto dell'orrore delle ragazzine prostitute di Partinico(prov. Palermo )



Una giovane costretta dalla madre e dalla sorella, pure loro si vendevano. Le intercettazioni choc dell'inchiesta dei carabinieri


https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/09/21/news/non_ho_soldi_per_mangiare_il_racconto_dellorrore_delle_ragazzine_prostitute_di_partinico-366509644/



"Pur pagando casa e tanto altro questa cosa mi è rimasta allo stomaco", diceva l'uomo. Alla sua amante aveva chiesto di far prostituire la figlia quindicenne, ma la ragazzina non voleva saperne. E la madre si rammaricava: "Che posso farci, purtroppo lei è egoista, pensa solo a se stessa". Inizia così il racconto dell'orrore, l'atto d'accusa della procura con le intercettazioni dei carabinieri, che ha fatto scattare il carcere per la madre terribile di Partinico. L'accusa è pesante: induzione alla prostituzione minorile, reato punito con la reclusione da 6 a 12 anni. Carcere anche per la sorella della quindicenne, da poco diventata maggiorenne. Domiciliari per due clienti. Una storia di degrado che si è consumata nel cuore di Partinico, attorno ad una famiglia indigente. 

lunedì 19 settembre 2022

Così i migranti gettano in mare i loro morti, tra lacrime e preghiere .Il video denuncia: ecco cosa succede nel Mediterraneo

Un fotogramma del drammatico video


 un fotogramma del video. 

Non si sa se quei corpi siano stati gettati in mare solo per il loro stato di decomposizione o se invece sia stato un ordine dello scafista turco fermato lo stesso giorno dello sbarco a Pozzallo. La ricostruzione dell’ultima tragedia nel Mediterraneo è ora affidata ai magistrati della Procura di Ragusa, che nei prossimi giorni continueranno ad ascoltare le testimonianze dei superstiti, 20 uomini, quattro donne e due minori che si trovano all’interno dell’hotspot adiacente al porto siciliano

CATANIA — Corpi gettati in mare davanti agli occhi dei propri familiari, urla e preghiere di rassegnazione. Nelle immagini c’è l’orrore dell’ultima tragedia nel Mediterraneo centrale, rimasta scolpita nel volto dei 26 naufraghi sbarcati al porto di Pozzallo, lunedì scorso. A postare il video, rimosso dopo poche ore, è stata l’attivista per i diritti umani Nawal Soufi, punto di riferimento per la comunità siriana nel mondo, da anni impegnata a dare voce ai profughi che cercano di raggiungere la salvezza in Europa. In quelle immagini c’è il momento più doloroso di un lungo viaggio durato 14 giorni, da quando il 29 agosto l’imbarcazione con 34 migranti siriani era partita dal porto di Antalya in Turchia. In assenza di soccorsi, sei delle persone a bordo sono morte di sete, : due erano bambini di uno e due anni, un ragazzino di 12 e tre donne.


https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/09/19/news/migranti_morti_di_sete_mediterraneo_tragedia_continua-366257757/


venerdì 16 settembre 2022

Venezia, ragazzo di 18 anni muore sul lavoro: era in stage scolastico

È successo all'interno di un'azienda di San Donà di Piave, durante un progetto di alternanza scuola-lavoro


Un ragazzo di 18 anni è morto questo pomeriggio in un incidente all'interno di un'azienda a Noventa di Piave (Venezia), specializzata nella lavorazione del metallo. Era uno studente di un istituto tecnico di Portogruaro e stava svolgendo uno stage in azienda per acquisire crediti.

Il ragazzo sarebbe stato colpito da una lastra di metallo caduta dai cavalletti ai quali era appoggiata. La tragedia è avvenuta alla BC Service. I soccorsi del Suem sono stati immediati, ma le importanti lesioni subite agli arti inferiori non hanno lasciato scampo al ragazzo.


https://www.repubblica.it/cronaca/2022/09/16/news/venezia_incidente_sul_lavoro_18enne_muore_schiacciato_da_una_lastra_di_metallo-366005745/?ref=RHTP-BH-I366010260-P1-S1-T1

domenica 11 settembre 2022

Emergenza povertà: tremila famiglie a Palermo si affidano alla Caritas



I TIROCINI CARITAS IN CONVENZIONE CON ERSU PALERMO ...

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/09/09/news/emergenza_poverta_tremila_famiglie_a_palermo_si_affidano_alla_caritas-364866358/

Negli ultimi quattro mesi le richieste d’aiuto sono più che raddoppiate. In città sono 400 i senza fissa dimora e nei dormitori non ci sono posti


Bussano alle porte della Caritas, delle associazioni di quartiere e della missione di Biagio Conte. E sono sempre di più. Persone che non riescono a pagare le bollette della luce, la rata dell'affitto o del mutuo. Che non possono neppure fare la spesa o acquistare i libri dei figli in vista dell'anno scolastico. Negli ultimi quattro mesi le richieste di aiuto sono più che raddoppiate. Soltanto alla Caritas erano meno di un migliaio all'inizio anno, adesso sfiorano quota tremila tra famiglie e singoli utenti. A chiedere aiuto è soprattutto chi rischia di perdere la casa o è finita in strada dopo uno sfratto. In città sono circa 200 i senza fissa dimora e altrettanti quelli che gravitano nei dormitori comunali dove non ci sono più posti disponibil

venerdì 9 settembre 2022

I diritti del bambino con malattia inguaribile e le gravi carenze del nostro sistema sanitario (di M. De Curtis, J. Meldolesi)



L'esigenza di cure palliative in età pediatrica. In Italia si stima che ci siano circa 30.000 minori in questa condizione di fragilità e per la complessità delle loro patologie richiedono cure specifiche multispecialistiche


"Anche i bambini con malattia inguaribile hanno il diritto di essere curati nel modo migliore possibile e le loro famiglie vanno sostenute in tutti i modi in questo difficile momento della loro esistenza. È auspicabile una maggiore attenzione da parte della società e soprattutto dei decisori politici per ottenere un miglioramento delle cure per tanti bambini e per le loro famiglie."

mercoledì 24 agosto 2022

L'intervento di un agricoltore . nessuno fa niente per combattere veramente la piaga del lavoro nero in agricoltura




"è bastato un temporale, o meglio qualche bomba d’acqua, che nessuno parla più della siccità. Invece occorrerebbe un piano serio e grande per costruire invasi, trattenere ed imbrigliare le acque evitando che i raccolti vadano persi; ragionare su quali colture impiantare, tenendo conto dei terreni, costruire sistemi di difesa contro l’avanzamento del cuneo salino. Poi c’è il problema della burocrazia. Per ottenere il permesso a fare un invaso ci sono farraginose procedure; ci si preoccupa di cosa faranno le rane, del volo e delle soste degli uccelli che non devono essere turbati, dimenticando che durante la siccità se manca l’acqua muoiono sia le rane che gli uccelli. In questo modo si scoraggiano gli agricoltori a investire e per costruire gli invasi ci vogliono anni e anni mente la siccità incombe e avanza e i terreni sempre più restano incolti.”

Quanto allo sfruttamento dei lavoratori agricoli e alla necessità di un salario adeguato, le parole dell’agricoltore non sono state meno chiare: “ non ci vuole molto a sapere chi sfrutta e chi no; basterebbe verificare i prezzi finali dei prodotti agricoli e indagare su chi fa prezzi insostenibili con il rispetto dei lavoratori. Poi -diciamo la verità- tutti sanno chi sono i caporali, spesso immigrati loro stessi, dove abitano, come lavorano ma nessuno fa niente per combattere veramente la piaga del lavoro nero in agricoltura."


https://www.facebook.com/enricorossipresidente/posts/pfbid0UjT1F2JrPp64Rkzkw552hrqfSvmB9zJN9Fu9VKk6wPMHGwzWtaMDF6EuNAoao5mDl


martedì 23 agosto 2022

liturgia del mio Commiato. A cremazione avvenuta e le ceneri raccolte in una piccola urna .. prima parte

 




Alla consegna dell'urna a mia moglie 

Bartali di Paolo Conte

https://www.youtube.com/watch?v=hBaQaFRJsbk

https://www.youtube.com/watch?v=FXrFhw3wvrM



Testo 

Farà piacere un bel mazzo di rose

E anche il rumore che fa il cellophane

Ma una birra fa gola di più

In questo giorno appiccicoso di caucciù

Sono seduto in cima a un paracarro

E sto pensando agli affari miei

Tra una moto e l'altra c'è un silenzio

Che descriverti non saprei

Oh, quanta strada nei miei sandali

Quanta ne avrà fatta Bartali

Quel naso triste come una salita

Quegli occhi allegri da italiano in gita

E i francesi ci rispettano

Che le balle ancora gli girano

E tu mi fai, dobbiamo andare al cinema

E al cinema vacci tu

È tutto un complesso di cose

Che fa sì che io mi fermi qui

Le donne a volte sì sono scontrose

O forse han voglia di far la pipì

E tramonta questo giorno in arancione

E si gonfia di ricordi che non sai

Mi piace restar qui sullo stradone

Impolverato, se tu vuoi andare, vai

E vai che io sto qui e aspetto Bartali

Scalpitando sui miei sandali

Da quella curva spunterà

Quel naso triste da italiano allegro

Tra i francesi che si incazzano

E i giornali che svolazzano

C'è un po' di vento, abbaia la campagna

E c'è una luna in fondo al blu

Tra i francesi che s'incazzano

E i giornali che svolazzano

E tu mi fai, dobbiamo andare al cinema

E al cinema vacci tu

giovedì 18 agosto 2022

Il medico Andi Nganso: "Minacciato al pronto soccorso per la mia pelle, i colleghi mi hanno abbracciato. Ma in Italia il razzismo è come la peste






https://www.repubblica.it/cronaca/2022/08/18/news/lignano_aggressione_razzista_medico_andi_nganso-362159101/

Parla il dottore trentaquattrene, originario del Camerun e in Italia da quando ha 19 anni. Ha raccontato l'aggressione al pronto soccorsi di Lignano sui social e ora sporgerà denuncia

"Bastardo", "schifoso", "preferivo due costole rotte che farmi visitare da un dottore negro", "non toccarmi che mi attacchi le malattie". Sono le 4 di notte al punto di primo soccorso di Lignano (Friuli Venezia Giulia) quando arriva in ambulanza un paziente sessantenne con lesioni multiple. Davanti a lui c'è Andi Nganso, medico di 34 anni, originario del Camerun. Ed è lì che partono gli insulti, le offese, le bestemmie: un'aggressione verbale violenta, l'ennesima.


Quattro anni fa una paziente a Cantù le rivolse frasi razziste ("Io da un negro non mi faccio visitare"), tre anni fa le scrissero insulti sulla macchina a Roma. 


Ha paura?


"Il timore, per tutti e tutte noi, è di essere il prossimo Alika. Viviamo nello stress e nella paura, dall'uscita la mattina al ritorno la sera. È brutale vivere in un Paese che ognuno di noi chiama casa con la sensazione di doverci difendere. Di abitare luoghi ostili, comunità che hanno valori non inclusivi, non accoglienti, non ispirati al vivere comune. Con la paura anche di essere aggrediti nell'indifferenza dei vicini".




mercoledì 10 agosto 2022

La lettera del giudice: «Quel suicidio è anche colpa mia…»

 








La Notizia in sè


Le parole di Vincenzo Semeraro, magistrato di sorveglianza del Tribunale di Verona, al funerale della giovane morta suicida in carcere

«Se in carcere muore una ragazza di 27 anni così come è morta Donatella, significa che tutto il sistema ha fallito. E io ho fallito, sicuramente…». Le parole di Vincenzo Semeraro, magistrato di sorveglianza del Tribunale di Verona, suonano come un monito e, insieme, un’autocritica lucida. La sua lettera, letta ad alta voce da un’amica di Donatella, ha rotto il silenzio della chiesa di Castel d’Azzano, dove lunedì è stato celebrato il funerale della 27enne, morta suicida in carcere lo scorso 2 agosto. Il suo nome è uno dei tanti sulla triste lista che, ormai, viene aggiornata ogni giorno. Nomi che non fanno notizia, generalmente....«Credo davvero a ciò che ho scritto in quella lettera – aggiunge Semeraro -: quando si muore così vuol dire che il sistema dell’esecuzione penale, così come è concepito in Italia, ha fallito. E tra i primi soggetti che hanno fallito io metto me stesso». Ma cosa poteva fare di più un singolo magistrato? «Non lo so. So che avrei potuto. Magari parlandoci 10 minuti in più, magari dicendole due parole di conforto in più o tenendola mezz’ora di più a colloquio quando veniva da me. Non lo so, credo che avrei potuto fare mille cose. Ed è vero, è il sistema che ha fallito, io però sono un ingranaggio del sistema», aggiunge.....«Il carcere come istituzione è pensato per gli uomini – sottolinea Semeraro -, perché è un’istituzione che ha come scopo primario quello di contenere la violenza e l’aggressività, che sono caratteristiche tipicamente maschili. Un carcere che dia modo alla emozionalità, caratteristica tipicamente femminile, di esprimersi, in Italia non c’è. Trattare la detenuta come se fosse un detenuto è un errore marchiano. Poi i risultati sono questi». Ma più in generale, a non convincere il magistrato è la filosofia del “chiuderli dentro e buttare la chiave”. «Tutto ciò è sicuramente in contrasto con l’articolo 27 della Costituzione, che non parla di pena, ma di pene. È chiaro che il legislatore del 1948 non poteva pensare alle misure alternative alla detenzione, forse erano troppo in là da venire – aggiunge -, però già da allora non si pensava alla reclusione o all’arresto come unica forma di esecuzione della pena. E questo è molto importante. Ora, al di là del fine costituzionale della pena, fingiamo che le misure alternative non esistano e che la pena vada scontata interamente in carcere......


https://www.ildubbio.news/2022/08/09/la-lettera-del-giudice-quel-suicidio-e-anche-colpa-mia/


Oggi facciamo Memoria di quarantasette tra donne e uomini che nelle carceri italiane hanno scelto di morire piuttosto che trascinare l'esistenza tra abbandono, perdita della dignità, anche dieci persone in una cella pensata per quattro, violenza sistemica, solitudine morale e spirituale. Superare il carcere è una prospettiva necessaria.


https://www.facebook.com/cldtabacco/posts/pfbid02szx4gqwHMDprTkM4sLw1Ue1QHZpLP6eGXGw9swowtcPyd3j1PfKwfKh3Q7wzTUSEl




Enrico Costa

@Enrico__Costa

Da inizio anno 47 suicidi in carcere. 5 nei primi 7 giorni di agosto. Enzo Tortora parlava di detenuti lasciati “a fermentare, nei bidoni di ferro delle carceri: piene di disperati, di non interrogati, di sventurati,  e di, come me, innocenti”. È rimasto tutto uguale. Ed incivile


Enrico Costa

@Enrico__Costa

Sul fatto che i giornali non sappiano cosa sia la presunzione d’innocenza sono d’accordo. Salvo Dubbio e Riformista, non c’è distinzione tra destra e sinistra, sono tutti uguali. Se c’è da sbattere un’indagato in prima pagina lo fanno. E quando viene assolto 4 righe a pagina 30.

lunedì 8 agosto 2022

“Spero non nascano più femmine qui, per loro è l’inferno”. Afghanistan: le donne, un anno dopo



Picchiate solo per aver sorriso per strada, imprigionate in condizioni inumane perché vittime di violenza di genere, torturate perché camminano senza tutore maschio: la vita delle afghane dalla presa di Kabul a oggi

“’Fatima, speriamo che nessun’altra femmina nasca in Afghanistan, perché qui è l’inferno per le donne’: quando sento i miei amici rimasti lì, me lo ripetono in continuazione”. Circa un anno fa, il 15 agosto 2021, Kabul cadeva nelle mani dei talebani. Fatima aveva 23 anni e si trovava in un dormitorio in attesa di scappare dal paese. Insegnante di inglese, prima guida turistica afghana, promotrice di un’organizzazione per l’emancipazione femminile: il suo profilo la inseriva automaticamente nella lista degli indesiderati per il potere talebano, che con la presa della capitale sancivano la restaurazione dell'Emirato Islamico dell’Afghanistan.


https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/08/08/news/afghanistan_donne-10009079/?ref=HHLF-BH-I10005140-P1-S1-T1