mercoledì 24 agosto 2022

L'intervento di un agricoltore . nessuno fa niente per combattere veramente la piaga del lavoro nero in agricoltura




"è bastato un temporale, o meglio qualche bomba d’acqua, che nessuno parla più della siccità. Invece occorrerebbe un piano serio e grande per costruire invasi, trattenere ed imbrigliare le acque evitando che i raccolti vadano persi; ragionare su quali colture impiantare, tenendo conto dei terreni, costruire sistemi di difesa contro l’avanzamento del cuneo salino. Poi c’è il problema della burocrazia. Per ottenere il permesso a fare un invaso ci sono farraginose procedure; ci si preoccupa di cosa faranno le rane, del volo e delle soste degli uccelli che non devono essere turbati, dimenticando che durante la siccità se manca l’acqua muoiono sia le rane che gli uccelli. In questo modo si scoraggiano gli agricoltori a investire e per costruire gli invasi ci vogliono anni e anni mente la siccità incombe e avanza e i terreni sempre più restano incolti.”

Quanto allo sfruttamento dei lavoratori agricoli e alla necessità di un salario adeguato, le parole dell’agricoltore non sono state meno chiare: “ non ci vuole molto a sapere chi sfrutta e chi no; basterebbe verificare i prezzi finali dei prodotti agricoli e indagare su chi fa prezzi insostenibili con il rispetto dei lavoratori. Poi -diciamo la verità- tutti sanno chi sono i caporali, spesso immigrati loro stessi, dove abitano, come lavorano ma nessuno fa niente per combattere veramente la piaga del lavoro nero in agricoltura."


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