giovedì 8 dicembre 2022

Migranti, il "libro nero" dei respingimenti denuncia 25mila casi di violenze alle frontiere Ue


Dal 2017 sono state raccolte le testimonianze di migliaia di persone picchiate, umiliate, detenute prima di essere illegalmente espulse sia dalle frontiere esterne dell'Unione europea che dai territori degli stati membri. Le loro voci compongono un volume commissionato dal gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left) nel quale emerge un inasprimento dei metodi con l'avvento del Covid


Quattro volumi di violenze, violazioni dei diritti umani, pratiche illegali. Oltre 3mila pagine di testimonianze, raccolte dagli esperti indipendenti di Border violence monitoring network su commissione del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left), pubblicate nel Black Book of pushbacks 2022. Una versione tristemente ampliata del primo studio pubblicato nel 2020. "Come componenti del Parlamento europeo ci auguravamo di non dover realizzare una nuova edizione contenente nuove testimonianze della violenza quotidiana che affrontano donne, uomini e bambini in transito alle frontiere interne ed esterne dell'Unione europea", spiegano. Eppure. 

Oltre quaranta pagine del "libro nero" sono dedicate alla raccolta delle testimonianze avvenute nel territorio italiano. In particolare vengono denunciate le condizioni di privazione della libertà personale dei migranti confinati nelle navi-quarantena durante il periodo del Covid e continuata anche dopo la fine dello stato di emergenza. L'attenzione è dedicata anche alla situazione dei confini esterni tra Italia e Libia, al rinnovo del "memorandum" e alle posizioni del nuovo governo. Viene inoltre segnalata la crescita della "rotta adriatica" con l'aumento di arrivi sulla costa della Calabria e della Puglia soprattutto di cittadini afgani, siriani, pakistani, bengalesi e curdi. Tra le testimonianze raccolte (29 per un totale di 68 persone coinvolte dal 2019) in oltre il 50% dei casi è stato registrato l'uso di violenza con mani o manganelli e in oltre il 25% dei casi furti di oggetti personali, insulti, esposizione alle intemperie. 

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