Picchiate solo per aver sorriso per strada, imprigionate in condizioni inumane perché vittime di violenza di genere, torturate perché camminano senza tutore maschio: la vita delle afghane dalla presa di Kabul a oggi
“’Fatima, speriamo che nessun’altra femmina nasca in Afghanistan, perché qui è l’inferno per le donne’: quando sento i miei amici rimasti lì, me lo ripetono in continuazione”. Circa un anno fa, il 15 agosto 2021, Kabul cadeva nelle mani dei talebani. Fatima aveva 23 anni e si trovava in un dormitorio in attesa di scappare dal paese. Insegnante di inglese, prima guida turistica afghana, promotrice di un’organizzazione per l’emancipazione femminile: il suo profilo la inseriva automaticamente nella lista degli indesiderati per il potere talebano, che con la presa della capitale sancivano la restaurazione dell'Emirato Islamico dell’Afghanistan.
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