mercoledì 24 agosto 2022

L'intervento di un agricoltore . nessuno fa niente per combattere veramente la piaga del lavoro nero in agricoltura




"è bastato un temporale, o meglio qualche bomba d’acqua, che nessuno parla più della siccità. Invece occorrerebbe un piano serio e grande per costruire invasi, trattenere ed imbrigliare le acque evitando che i raccolti vadano persi; ragionare su quali colture impiantare, tenendo conto dei terreni, costruire sistemi di difesa contro l’avanzamento del cuneo salino. Poi c’è il problema della burocrazia. Per ottenere il permesso a fare un invaso ci sono farraginose procedure; ci si preoccupa di cosa faranno le rane, del volo e delle soste degli uccelli che non devono essere turbati, dimenticando che durante la siccità se manca l’acqua muoiono sia le rane che gli uccelli. In questo modo si scoraggiano gli agricoltori a investire e per costruire gli invasi ci vogliono anni e anni mente la siccità incombe e avanza e i terreni sempre più restano incolti.”

Quanto allo sfruttamento dei lavoratori agricoli e alla necessità di un salario adeguato, le parole dell’agricoltore non sono state meno chiare: “ non ci vuole molto a sapere chi sfrutta e chi no; basterebbe verificare i prezzi finali dei prodotti agricoli e indagare su chi fa prezzi insostenibili con il rispetto dei lavoratori. Poi -diciamo la verità- tutti sanno chi sono i caporali, spesso immigrati loro stessi, dove abitano, come lavorano ma nessuno fa niente per combattere veramente la piaga del lavoro nero in agricoltura."


https://www.facebook.com/enricorossipresidente/posts/pfbid0UjT1F2JrPp64Rkzkw552hrqfSvmB9zJN9Fu9VKk6wPMHGwzWtaMDF6EuNAoao5mDl


martedì 23 agosto 2022

liturgia del mio Commiato. A cremazione avvenuta e le ceneri raccolte in una piccola urna .. prima parte

 




Alla consegna dell'urna a mia moglie 

Bartali di Paolo Conte

https://www.youtube.com/watch?v=hBaQaFRJsbk

https://www.youtube.com/watch?v=FXrFhw3wvrM



Testo 

Farà piacere un bel mazzo di rose

E anche il rumore che fa il cellophane

Ma una birra fa gola di più

In questo giorno appiccicoso di caucciù

Sono seduto in cima a un paracarro

E sto pensando agli affari miei

Tra una moto e l'altra c'è un silenzio

Che descriverti non saprei

Oh, quanta strada nei miei sandali

Quanta ne avrà fatta Bartali

Quel naso triste come una salita

Quegli occhi allegri da italiano in gita

E i francesi ci rispettano

Che le balle ancora gli girano

E tu mi fai, dobbiamo andare al cinema

E al cinema vacci tu

È tutto un complesso di cose

Che fa sì che io mi fermi qui

Le donne a volte sì sono scontrose

O forse han voglia di far la pipì

E tramonta questo giorno in arancione

E si gonfia di ricordi che non sai

Mi piace restar qui sullo stradone

Impolverato, se tu vuoi andare, vai

E vai che io sto qui e aspetto Bartali

Scalpitando sui miei sandali

Da quella curva spunterà

Quel naso triste da italiano allegro

Tra i francesi che si incazzano

E i giornali che svolazzano

C'è un po' di vento, abbaia la campagna

E c'è una luna in fondo al blu

Tra i francesi che s'incazzano

E i giornali che svolazzano

E tu mi fai, dobbiamo andare al cinema

E al cinema vacci tu

giovedì 18 agosto 2022

Il medico Andi Nganso: "Minacciato al pronto soccorso per la mia pelle, i colleghi mi hanno abbracciato. Ma in Italia il razzismo è come la peste






https://www.repubblica.it/cronaca/2022/08/18/news/lignano_aggressione_razzista_medico_andi_nganso-362159101/

Parla il dottore trentaquattrene, originario del Camerun e in Italia da quando ha 19 anni. Ha raccontato l'aggressione al pronto soccorsi di Lignano sui social e ora sporgerà denuncia

"Bastardo", "schifoso", "preferivo due costole rotte che farmi visitare da un dottore negro", "non toccarmi che mi attacchi le malattie". Sono le 4 di notte al punto di primo soccorso di Lignano (Friuli Venezia Giulia) quando arriva in ambulanza un paziente sessantenne con lesioni multiple. Davanti a lui c'è Andi Nganso, medico di 34 anni, originario del Camerun. Ed è lì che partono gli insulti, le offese, le bestemmie: un'aggressione verbale violenta, l'ennesima.


Quattro anni fa una paziente a Cantù le rivolse frasi razziste ("Io da un negro non mi faccio visitare"), tre anni fa le scrissero insulti sulla macchina a Roma. 


Ha paura?


"Il timore, per tutti e tutte noi, è di essere il prossimo Alika. Viviamo nello stress e nella paura, dall'uscita la mattina al ritorno la sera. È brutale vivere in un Paese che ognuno di noi chiama casa con la sensazione di doverci difendere. Di abitare luoghi ostili, comunità che hanno valori non inclusivi, non accoglienti, non ispirati al vivere comune. Con la paura anche di essere aggrediti nell'indifferenza dei vicini".




mercoledì 10 agosto 2022

La lettera del giudice: «Quel suicidio è anche colpa mia…»

 








La Notizia in sè


Le parole di Vincenzo Semeraro, magistrato di sorveglianza del Tribunale di Verona, al funerale della giovane morta suicida in carcere

«Se in carcere muore una ragazza di 27 anni così come è morta Donatella, significa che tutto il sistema ha fallito. E io ho fallito, sicuramente…». Le parole di Vincenzo Semeraro, magistrato di sorveglianza del Tribunale di Verona, suonano come un monito e, insieme, un’autocritica lucida. La sua lettera, letta ad alta voce da un’amica di Donatella, ha rotto il silenzio della chiesa di Castel d’Azzano, dove lunedì è stato celebrato il funerale della 27enne, morta suicida in carcere lo scorso 2 agosto. Il suo nome è uno dei tanti sulla triste lista che, ormai, viene aggiornata ogni giorno. Nomi che non fanno notizia, generalmente....«Credo davvero a ciò che ho scritto in quella lettera – aggiunge Semeraro -: quando si muore così vuol dire che il sistema dell’esecuzione penale, così come è concepito in Italia, ha fallito. E tra i primi soggetti che hanno fallito io metto me stesso». Ma cosa poteva fare di più un singolo magistrato? «Non lo so. So che avrei potuto. Magari parlandoci 10 minuti in più, magari dicendole due parole di conforto in più o tenendola mezz’ora di più a colloquio quando veniva da me. Non lo so, credo che avrei potuto fare mille cose. Ed è vero, è il sistema che ha fallito, io però sono un ingranaggio del sistema», aggiunge.....«Il carcere come istituzione è pensato per gli uomini – sottolinea Semeraro -, perché è un’istituzione che ha come scopo primario quello di contenere la violenza e l’aggressività, che sono caratteristiche tipicamente maschili. Un carcere che dia modo alla emozionalità, caratteristica tipicamente femminile, di esprimersi, in Italia non c’è. Trattare la detenuta come se fosse un detenuto è un errore marchiano. Poi i risultati sono questi». Ma più in generale, a non convincere il magistrato è la filosofia del “chiuderli dentro e buttare la chiave”. «Tutto ciò è sicuramente in contrasto con l’articolo 27 della Costituzione, che non parla di pena, ma di pene. È chiaro che il legislatore del 1948 non poteva pensare alle misure alternative alla detenzione, forse erano troppo in là da venire – aggiunge -, però già da allora non si pensava alla reclusione o all’arresto come unica forma di esecuzione della pena. E questo è molto importante. Ora, al di là del fine costituzionale della pena, fingiamo che le misure alternative non esistano e che la pena vada scontata interamente in carcere......


https://www.ildubbio.news/2022/08/09/la-lettera-del-giudice-quel-suicidio-e-anche-colpa-mia/


Oggi facciamo Memoria di quarantasette tra donne e uomini che nelle carceri italiane hanno scelto di morire piuttosto che trascinare l'esistenza tra abbandono, perdita della dignità, anche dieci persone in una cella pensata per quattro, violenza sistemica, solitudine morale e spirituale. Superare il carcere è una prospettiva necessaria.


https://www.facebook.com/cldtabacco/posts/pfbid02szx4gqwHMDprTkM4sLw1Ue1QHZpLP6eGXGw9swowtcPyd3j1PfKwfKh3Q7wzTUSEl




Enrico Costa

@Enrico__Costa

Da inizio anno 47 suicidi in carcere. 5 nei primi 7 giorni di agosto. Enzo Tortora parlava di detenuti lasciati “a fermentare, nei bidoni di ferro delle carceri: piene di disperati, di non interrogati, di sventurati,  e di, come me, innocenti”. È rimasto tutto uguale. Ed incivile


Enrico Costa

@Enrico__Costa

Sul fatto che i giornali non sappiano cosa sia la presunzione d’innocenza sono d’accordo. Salvo Dubbio e Riformista, non c’è distinzione tra destra e sinistra, sono tutti uguali. Se c’è da sbattere un’indagato in prima pagina lo fanno. E quando viene assolto 4 righe a pagina 30.

lunedì 8 agosto 2022

“Spero non nascano più femmine qui, per loro è l’inferno”. Afghanistan: le donne, un anno dopo



Picchiate solo per aver sorriso per strada, imprigionate in condizioni inumane perché vittime di violenza di genere, torturate perché camminano senza tutore maschio: la vita delle afghane dalla presa di Kabul a oggi

“’Fatima, speriamo che nessun’altra femmina nasca in Afghanistan, perché qui è l’inferno per le donne’: quando sento i miei amici rimasti lì, me lo ripetono in continuazione”. Circa un anno fa, il 15 agosto 2021, Kabul cadeva nelle mani dei talebani. Fatima aveva 23 anni e si trovava in un dormitorio in attesa di scappare dal paese. Insegnante di inglese, prima guida turistica afghana, promotrice di un’organizzazione per l’emancipazione femminile: il suo profilo la inseriva automaticamente nella lista degli indesiderati per il potere talebano, che con la presa della capitale sancivano la restaurazione dell'Emirato Islamico dell’Afghanistan.


https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/08/08/news/afghanistan_donne-10009079/?ref=HHLF-BH-I10005140-P1-S1-T1



mercoledì 3 agosto 2022

liturgia del mio Commiato. Prima della Cremazione ed Inno durante la Cremazione







Canto durante la Cremazione


New York , New York , Barbara Streisand & Liza Minelli




Testo
Start spreading the news
I'm leaving today
I want to be a part of it
New York, New York

These vagabond shoes
They are longing to stray
Right through the very heart of it
New York, New York

I want to wake up in a city
That never sleeps
And find I'm king of the hill
Top of the heap

These small town blues
They are melting away
I'll make a brand new start of it
In old New York

If I can make it there
I'll make it anywhere
It's up to you
New York, New York

New York, New York
I want to wake up in a city
That doesn't sleep
And find that I'm number one
Top of the list
Head of the heap
King of the hill

These little town blues
They've all melted away
I'm gonna make a brand new start of it
In old New York

And
If I can make it there
I'll make it practically anywhere
It's up to you
New York, New York
New York