sabato 5 giugno 2021

Migranti. L’ammiraglio Pettorino: “Salvare vite in mare è un obbligo di legge e morale”


"In mare c'è solo un obbligo, che è quello di prestare soccorso, di salvare vite. È un obbligo di legge, ma è anche un obbligo morale". Lo ha detto il comandante generale della Guardia costiera, l’ammiraglio Giovanni Pettorino, intervistato dall'Eurispes.

Celebre fu un’annotazione non prevista parlando davanti ai rappresentanti del governo “Conte I” nel luglio 2018. All’epoca c’era Matteo Salvini agli Interni e Danilo Toninelli alle Infrastrutture.


Pettorino, abbandonando il discorso scritto che era stato preventivamente, come da consuetudine, consegnato alle autorità politiche, si prese la libertà di rievocare il comandante siciliano Salvatore Todaro, che durante la Seconda guerra mondiale dal suo sommergibile affondò una nave militare belga per poi salvarne l’equipaggio. Todaro venne poi «violentemente apostrofato» dall'ammiraglio alleato tedesco Karl Donitz, che definì l’ufficiale italiano «don Chisciotte del mare», minacciando gravi conseguenze per avere tratto in salvo i nemici caduti in acqua, mettendo a rischio il suo stesso equipaggio. Il perché di quella disobbedienza lo spiegò Pettorino proprio ai governanti di allora e facendo propria la risposta di Todaro: «Noi siamo marinai, marinai italiani, abbiamo duemila anni di civiltà, e noi queste cose le facciamo».

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