lunedì 6 ottobre 2025

Bertolt Brecht I GIORNI DELLA COMUNE



Visto che non ce la farete mai

a procurarci un salario decente
ci mettiamo noi a dirigere le fabbriche
visto che, fatti fuori voi, sarà sufficiente.

Visto che allora ci minaccerete
coi fucili e coi cannoni
abbiamo deciso che una vita infame
la temeremo d'ora in poi più della morte.

Visto che non ci fidiamo del governo
quali che siano le sue promesse
abbiamo deciso che d'ora in poi ci costruiremo
una buona vita guidata soltanto da noi.

Visto che date retta ai cannoni
e a ogni altra lingua siete sordi
dobbiamo allora, e non ce ne pentiremo,
puntare i cannoni contro di voi!

***


dichiarazione dei Comunardi a Parigi Marzo 1871

Io sono la Comune. 

La moltitudine dei senza nome. 
Il fuoco che sprigiona un tempo nuovo. 
La festa di ciò che diviene. 
La felicità di ciascuno e di tutti. 

Io sono la Comune, 

il tempo che rinasce e divampa, 
il tempo che si riproduce per scissione, 
a due a due come le ciliege, in una catena infinita e senza centro. 

Io sono la Comune, 

e dunque non sono Io, 
ma la disseminazione dei corpi e delle anime 
confusi in un grappolo di suoni senza fine. 

Io sono la Comune, 

che non può morire, e danza.   

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