Ci sono persone che durante le festività non hanno alcun tipo di assistenza e fisicamente non possono alzarsi dal letto, mangiare o andare in bagno. Questo va oltre la decenza umana”, a dirlo è Paola Tricomi, originaria di San Gregorio di Catania, ricercatrice all’Università per stranieri di Siena e Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica. Come tutte le persone con disabilità gravissima, anche lei in questi giorni di festa subisce i danni di una situazione che non è regolamentata da alcuna legge nazionale e questo fa sì che, come accade spesso, ogni città e regione gestisca un servizio così importante a modo suo.[...]L’assistenza pubblica domiciliare prevede solo l’Assistenza domiciliare integrata (Adi) con operatori Oss che possono essere impegnati per circa un’ora e mezza per un minimo di un giorno fino a un massimo di sette giorni a settimana. Questo tipo di servizio, però, viene erogato molto raramente perché la richiesta viene rifiutata con la giustificazione che si percepiscono già risorse per l’assistenza e, quindi, non si può usufruire pure dell’Adi, sebbene non ci sia alcuna norma che lo vieti.
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