domenica 25 dicembre 2022

Jack London, Il popolo dell’abisso, 1902)- Ed oggi è ancora peggio .




Ogni povero logoro e malconcio, ogni cieco, ogni ragazzino in carcere, ogni uomo, donna e bambino che patiscono i morsi della fame, soffrono perché chi comanda si è appropriato dei fondi. Nessun esponente di questa classe dirigente può proclamarsi innocente di fronte al tribunale umano… Il cibo che questa classe dirigente gusta, il vino che beve, gli spettacoli che allestisce, i raffinati abiti che indossa sono messi sotto accusa da otto milioni di bocche che non hanno mai abbastanza da mangiare e da sedici milioni di corpi che non sono mai stati vestiti a sufficienza e alloggiati in modo decente (Jack London, Il popolo dell’abisso, 1902).*


*Il popolo dell’abisso è un reportage sul mondo dell’indigenza nell’Inghilterra di inizio Novecento 


Un libro attuale

Potete capire facilmente come questo libro non sia stato apprezzato né dalla destra né dalla sinistra sia americana che inglese: le corde che andava a solleticare London erano quelle dell’angoscia dell’umano per l’umano, la paura di scomparire da qualunque mappa.
Il popolo dell’abisso è un libro molto denso e che lascia poche chances alla fantasia, 





lunedì 19 dicembre 2022

Sosteniamo Francesco

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Sosteniamo Francesco 

Il 26 Novembre a Francesco è stata tolta la possibilità di venire a scuola.

La colpa di chi è: del ministero o della nostra scuola?

Noi abbiamo cercato di capirlo e lo vogliamo spiegare anche a voi.

Per chi non conoscesse la storia di Francesco, è un ragazzo che ha delle difficoltàmotorie che non gli permettono di essere autonomo.

Francesco per le sue problematiche ha diritto all’assistenza nei suoi bisogni essenziali.

Purtroppo venerdì 25 novembre la scuola non ha provveduto a sostituire l’unico collaboratore scolastico che di solito si occupa di lui che giustamente si è assentato per motivi di salute.

Di conseguenza non solo ha dovuto attendere l’arrivo della madre per poter essere portato in bagno, ma è stato costretto a lasciare l’istituto in lacrime perché nessuno poteva occuparsi di lui.

A causa di questa situazione vergognosa i giorni seguenti si è visto costretto a stare a casa.

La frequenza di Francesco non può dipendere da una sola persona, è uno studente come noi e non deve essere trattato in maniera differente.

Uniamoci per tutelare Francesco se le istituzioni non lo fanno. 

Vi chiediamo di supportare la causa firmando la petizione.

https://www.change.org

cercando la petizione supportiamo francesco 

giovedì 15 dicembre 2022

CARCERE --Detenuto con la sindrome di Brugada ed è incompatibile con la detenzione





https://www.ildubbio.news/carcere/detenuto-con-la-sindrome-di-brugada-ed-e-incompatibile-con-la-detenzione-tyayy2na

Questo disturbo cardiaco è difficile da diagnosticare, per individuarla serve spesso un esame elettrocardiografico particolare

La sindrome di Brugada è una malattia geneticamente determinata che predispone al rischio di aritmie ventricolari maligne e può essere causa di morte improvvisa in giovani adulti con cuore strutturalmente sano

https://www.auxologico.it/malattia/sindrome-brugada#:~:text=La%20sindrome%20di%20Brugada%20%C3%A8,adulti%20con%20cuore%20strutturalmente%20sano.


Autore 

Luna Casarotti (*Associazione Yairaiha Onlus e Popolazione carceraria / Patrie galere) *

*.http://www.yairaiha.org/index.php?page=homepage


. Casella Settimo, il 2 febbraio 2021 è entrato in carcere nonostante la relazione del medico legale che lo seguiva a Palermo evidenziasse che il paziente è a elevatissimo rischio di morte; il carcere non e un luogo idoneo al soccorso di un arresto cardiaco che si verificherebbe quasi certamente di nuovo come già accaduto in precedenza; Il regime detentivo forzato rappresenta uno stimolo adrenergico di elevatissima intensità aumenta il rischio di morte improvvisa del 300%, “Pertanto il regime carcerario si ritiene assolutamente incompatibile con lo stato di salute del soggetto.

A fine settembre, Casella è stato trasferito nel carcere di Parma per riavvicinamento colloqui, peccato che si è sentito male e si trovi nell’azienda ospedaliera dell’università di Parma ricoverato dal 29 ottobre 2022. Il dottore da quanto riferito dai familiari ha escluso il ritorno in carcere senza monitoraggio al cuore. L’ospedale ha richiesto il Consiglio urgente, che si terrà il 15 dicembre e sarà la sorveglianza di Bologna a decidere se rimandarlo in carcere o agli arresti domiciliari.


martedì 13 dicembre 2022

notizie dalla Libia.... (chiedere ai govenri italiani dal ministro Minniti a seguire )

IL PORTO SICURO

autore CLAUDIO KHALED SER 

https://www.olnews.it/2022/12/12/il-porto-sicuro/?fbclid=IwAR3oP_ZeO8HgnZgygq3r92hFbkHwq1SXT41RIkTeJW_LHlLGzTPmETBDUDw






La nave ha attraccato al porto. Loro se ne stanno li, a guardare, senza nemmeno chiedersi “adesso che succede” perché qualsiasi cosa accada ormai non potrà far male più del dolore che hanno subito.In silenzio.

Non hanno neppure il coraggio di chiedere un sorso d’acqua, temono di doverlo pagare a caro prezzo, come sempre é successo.
Bambini con lo sguardo a terra, a guardarsi i piedi temendo d’incrociare ancora gli occhi dei loro carcerieri, d’esser presi, trascinati fuori dalle tende e dover soddisfare le schifose voglie delle guardie del Campo.
Nessuno riuscirà mai a guarire quelle ferite, nessuno sarà mai in grado di lenire quel dolore, nessuno potrà mai far dimenticare loro il terrore vissuto.
Ecco con chi e con cosa; abbiamo a che fare.
Salviamo loro la vita ma non siamo e non saremo mai in grado di ripararla.
Nei Campi libici quando arriva la notte scende il terrore.
I soldati girano armati, entrano nelle tende, trascinano fuori quello che vogliono, se lo prendono; lasciando poi le vittime di quell’orrore per terra, senza nessuna pietà.
Bambini violentati a pochi metri dai loro padri che nulla possono fare per fermare quello stupro, quella cieca violenza che s’abbatte e distrugge, per sempre, una vita.
Sono queste Persone che accogliamo, é il terrore che li accompagna, la morte dentro; l’incapacità di ricostruirsi domani una vita.
Non si guarisce dalla paura.
Lo vedi dai loro sguardi, dai loro silenzi, dalle spalle che ancora tremano.
Non hanno nemmeno la forza di chiederti aiuto.
Sono stati presi all’alba dai soldati che devono “alleggerire” il Campo.
Ne sono arrivati altri e non c’é posto per tutti.
Vengono fatti salire su delle barche e consegnati al mare.
Senza acqua, senza cibo, senza una coperta a proteggerli dal freddo.
Spinti al largo, trascinati lontano dalle maledette coste libiche in attesa che qualcuno li veda, li soccorra e li porti via dall’inferno.
Voi ancora non vi rendete conto di CHI sono quelli che un idiota ha chiamato “carichi residuali”, Voi non potete sapere e conoscere quelle anime lacerate, e nemmeno noi che li avvolgiamo nelle coperte, che li facciamo bere e mangiare, siamo in grado di capire fino in fondo quello che hanno dentro.
E’ un dolore talmente grande che non riusciamo a quantificare, che non siamo in grado di curare. Ci limitiamo ad abbracciarli, ad accarezzarli a dire loro “coraggio é tutto finito” pur sapendo che non é finita, che non ci sarà mai una fine e che si porteranno nel cuore l’orrore subito.
Ecco CHI sono.
Eppure qualcuno dice che NON possiamo accoglierli, che se ne devono andare da un’altra parte, lontano da noi.
Loro non hanno una parte dove andare.
Loro non hanno qualcosa da salvare.
Loro non hanno una vita ma solo giorni messi insieme cercando il modo di uscire dalla violenza assurda che ha segnato il loro corpo.
Per tanto che noi potremmo fare, non potremo fare nulla, se non sperare che un giorno torni un sorriso su quelle facce scavate, sperare che quelle mani smettano di tremare, che quella paura dai loro occhi si dissolva.
Ne ho vista tanta, l’ho vista per tutta la vita, sempre la stessa.
E sempre mi sono chiesto : Perché ?
Perché questi uomini, queste donne, questi bambini devono portarsi cuciti addosso quel terrore ?
Perché altri “uomini” feriscono, violentano ed uccidono altri Esseri Umani ?
In nome di chi e di che cosa si consuma la bestiale ferocia di uno sull’altro ?
Non ho mai trovato una risposta.
Sono andato avanti, guidandoli per sentieri sabbiosi, curando le ferite infette, aiutandoli a bere un goccio d’acqua, ad ingoiare un pezzo di pane.
Li ho riscaldati ma lo so e mi rendo conto che……
Non sono mai riuscito a salvarli veramente.
Mi spiace.

giovedì 8 dicembre 2022

Migranti, il "libro nero" dei respingimenti denuncia 25mila casi di violenze alle frontiere Ue


Dal 2017 sono state raccolte le testimonianze di migliaia di persone picchiate, umiliate, detenute prima di essere illegalmente espulse sia dalle frontiere esterne dell'Unione europea che dai territori degli stati membri. Le loro voci compongono un volume commissionato dal gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left) nel quale emerge un inasprimento dei metodi con l'avvento del Covid


Quattro volumi di violenze, violazioni dei diritti umani, pratiche illegali. Oltre 3mila pagine di testimonianze, raccolte dagli esperti indipendenti di Border violence monitoring network su commissione del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left), pubblicate nel Black Book of pushbacks 2022. Una versione tristemente ampliata del primo studio pubblicato nel 2020. "Come componenti del Parlamento europeo ci auguravamo di non dover realizzare una nuova edizione contenente nuove testimonianze della violenza quotidiana che affrontano donne, uomini e bambini in transito alle frontiere interne ed esterne dell'Unione europea", spiegano. Eppure. 

Oltre quaranta pagine del "libro nero" sono dedicate alla raccolta delle testimonianze avvenute nel territorio italiano. In particolare vengono denunciate le condizioni di privazione della libertà personale dei migranti confinati nelle navi-quarantena durante il periodo del Covid e continuata anche dopo la fine dello stato di emergenza. L'attenzione è dedicata anche alla situazione dei confini esterni tra Italia e Libia, al rinnovo del "memorandum" e alle posizioni del nuovo governo. Viene inoltre segnalata la crescita della "rotta adriatica" con l'aumento di arrivi sulla costa della Calabria e della Puglia soprattutto di cittadini afgani, siriani, pakistani, bengalesi e curdi. Tra le testimonianze raccolte (29 per un totale di 68 persone coinvolte dal 2019) in oltre il 50% dei casi è stato registrato l'uso di violenza con mani o manganelli e in oltre il 25% dei casi furti di oggetti personali, insulti, esposizione alle intemperie.