domenica 25 agosto 2024

«Alza le chiappe e sparecchia»: il cliente umilia la cameriera e il titolare lo caccia dal locale (tra gli applausi dei commensali)




«Alza le chiappe e sparecchia»: il cliente umilia la cameriera e il titolare lo caccia dal locale (tra gli applausi dei commensali)


https://www.iltirreno.it/versilia/cronaca/2024/08/24/news/pietrasanta-cliente-maltratta-una-cameriera-cacciato-dal-locale-1.100572786


L’episodio si è verificato nei giorni scorsi alla Casa del popolo di Solaio a Pietrasanta, nel Lucchese


«Ehi tu, invece di stare a chiacchierare, alza le chiappe e vieni a sparecchiare». È con questa frase che un cliente della Casa del Popolo di Solaio a Pietrasanta, in provincia di Lucca, si è rivolto a una cameriera. L’episodio risale a una sera di mercoledì 21 agosto, quando il locale è pieno di commensali e soci. Verso la fine della cena, racconta Il Tirreno, un uomo sulla sessantina richiama con fare spazientito una cameriera, urlandole due volte, davanti a tutti, di «alzare le chiappe» e sbrigarsi a sparecchiare e portare i caffè. In un primo momento, la ragazza prova a replicare con una battuta, poi si allontana e scoppia a piangere.


La parte più interessante della storia arriva poco più tardi, quando Matteo Giubilato – gestore del circolo – chiede conto di cosa è successo e senza pensarci due volte invita il sessantenne e il suo gruppo di amici ad andarsene. Subito, senza nemmeno passare dalla cassa. «Non mi interessano i suoi soldi, se ne vada», intima Giubilato. E il socio in questione esce dal locale, mentre gli altri commensali applaudono.


«Questo modo di approcciarsi a una lavoratrice che, al pari delle altre, andava avanti e indietro per la sala per garantire un servizio, l’ho trovato legato a una logica padronale che non può appartenerci», ha commentato il titolare del circolo a Il Tirreno. Credo, ha aggiunto Giubilato, «di avere fatto semplicemente quello che andava fatto. Tutto qui». Insomma, niente di eccezionale da parte sua. C’è una cosa però su il ristoratore ammette di essere rimasto spiazzato: la reazione delle persone presenti. «Quello che mi ha colpito – racconta – è stato il comportamento e la reazione dei soci che si trovavano nel giardino dove è accaduto il fatto. Tutti, nessuno escluso, hanno preso le parti della cameriera, criticando l’uomo e contestandone parole e atteggiamento». Quanto all’autore dell’episodio, conclude Giubilato, «non è più gradito» al Circolo.

lunedì 19 agosto 2024

A Sassari Noemi 12 mesi in carcere - L''urlo e il canto ( di Rabbia silenziosa) di mio fratello Claudio Lupo Tabacco e di Samira Sharfeddin

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e bambino




Rabbia silenziosa
Sono di nuovo a parlare di carcere, perché il carcere è la perfetta rappresentazione del naufragio della farsa democratica italiana. SASSARI. "Noemi è una bimba di 12 mesi rinchiusa nel carcere di Bancali. Nessun bambino dovrebbe varcare la soglia di un carcere". Così Irene Testa, garante dei detenuti in Sardegna, sulla situazione di una mamma detenuta con la sua piccola di appena un anno, nata prematura. "Ha un piccolo soffio al cuore ma a Bancali non è presente un pediatra", denuncia Testa. "Perché tenere una bambina in un carcere non attrezzato per lei?", continua la garante sarda, che nel giorno di Ferragosto ha fatto visita alla donna detenuta con la figlia nella struttura penitenziaria sassarese.
"Vedere quella bimba che mi veniva incontro col girello, contenta che qualcuno si avvicinasse, è qualcosa che non si può tollerare", ha raccontato in un'intervista.
E poi scrive sui social: "In Sardegna esiste un Icam (istituto a custodia attenuata) a Senorbì, inaugurato nel 2014 ma mai entrato in funzione. Si colga l'occasione per mettere in funzione la struttura". (Grazie a Padre Giovanni Festa). Su quella bimba, su Noemi, di appena dodici mesi lo Stato, la Repubblica cioè noi tutti, esercita una violenza estrema ed inqualificabile, violando il principio della responsabilità penale personale. Noemi sconta in solido con la madre la pena per un reato di cui è assolutamente innocente, peggio la sua libertà è menomata senza una sentenza della magistratura, non basta sono violate le convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia ed infine è violato il suo diritto alla salute, quando nella stessa regione vi sarebbe un Istituto a Custodia Attenuata pronto, inaugurato nel 2014, ma mai entrato in funzione. Ignavia, incuria, deliberata violenza dei governi che si sono succeduti dal 2014 ad oggi?
I carceri sono polveriere pronte ad esplodere con il loro carico di dolore, di morte, siamo a 67 suicidi, di sofferenze psichiatriche. Io ricordo le rivolte della seconda metà degli anni settanta nelle carceri. È cambiata, però, la composizione sociologica delle carceri, le rivolte del passato erano guidate dai “politici”, cioè dai militanti rivoluzionari, oggi in carcere vi sono i più disperati, i figli delle banlieue delle grandi città, i marginali delle sostanze. Le rivolte non potranno che essere disperate e violente, la repressione feroce e crudele, e cadranno mannaiate di anni di carcere in più sulle spalle dei Ribelli per Disperazione e Rabbia troppo a lungo covata ed esacerbata dal governo. Questo dice la decisione del Sottosegretario Del Mastro di non incontrare i detenuti nella sua visita ferragostana in carcere. Occorre leggere quel rifiuto: il Governo non dialoga con chi è detenuto, a meno che non si chiami Chico Forte o non sia un potente, un boss della politica allora diventano garantisti. Tolleranza Zero. La loro concezione della pena è arcaica, perfino triviale, certamente più arretrata di quella di Leopoldo di Toscana e di Cesare Beccaria. Una concezione della pena ipocrita perché fondata sulla diseguaglianza dei cittadini, sul non riconoscimento dell’Umanità nel cittadino ristretto in carcere. Per il governo la pena deve essere afflittiva, deve cioè essere una tortura quotidiana sino a minare la sostanza umana dei detenuti e delle detenute, sino all’impazzimento ed al suicidio. Le rivolte carcerarie verranno non solo represse, ma strumentalizzate per aumentare il livello di repressione nella società e colpire le Soggettività Antagoniste che non si adeguano al parcere subiectis debellare superbos. Vogliono una società Passiva e Conformati al Progetto Neo-Imperiale, una Società che produce e consuma ed i cui scarti vengono consegnati alle discariche sociali, le periferie della Malora, i Carceri, i Lager detti CPR, ed i Neo-Manicomi.
Vi è un Neo-Totalitarismo del Consumo che si struttura come un Giano Bifronte, Società della Normalizzazione con i finti diritti, e Società Disciplinare con i Carceri, i Lager, i Neo-Manicomi. Il contrasto alla Megamacchina deve essere Globale e Multilivello, occorre avere l'intelligenza di legare le Lotte Carcerarie alle Lotte contro il Lavoro Schiavo-Precario, alle Lotte Sociali per la Casa e l’Abitare, alle Lotte per la Scuola e la Sanità contro le Politiche di riarmo e guerra. Dobbiamo imparare nuovamente gli alfabetico, le grammatiche, le sintassi del Conflitto Sociale per poterlo riaccendere in una Società Passivizzata e Sterilizzata. Non sarà, non è facile, costerà sacrifici immensi e tanto dolore, ma non vi sono alternative né uscite di sicurezza.
Il Lupo e Samira Sharfeddin

venerdì 2 agosto 2024

All’ospedale di Patti(provincia di Messina) manca di tutto: per immobilizzare una gamba fratturata usano le scatole di cartone





Così è stato immobilizzato l’arto di un giovane con il perone rotto.


A denunciare la disavventura è Natalino Natoli, un cittadino di San Piero Patti che ha accompagnato il figlio al pronto soccorso: "Mi chiedo e chiedo al presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, all'assessore alla Sanità e a tutti i deputati regionali: ma si può uscire dal pronto soccorso di Patti con un cartone al posto delle stecche?”.


Natoli aggiunge: “Preciso che i medici non c'entrano niente e fanno solo grandi sacrifici. Solo due medici al pronto soccorso e mancano le stecche da più di un mese per stabilizzare gli arti. Le ambulanze restano in fila per ore, ma forse è meglio finanziare festini prima delle elezioni europee e non la sanità. Mi piacerebbe tantissimo regalare il cartone al presidente della Regione o all'assessore".


https://palermo.repubblica.it/cronaca/2024/08/02/news/gamba_fratturata_cartone_patti_sanita_sicilia_schifani-423427672/?ref=RHLF-BG-P12-S1-T1


https://www.blogsicilia.it/messina/frattura-cartone-ospedale-patti-stecche/1041825/