mercoledì 16 luglio 2025

Ripensare l’apocalisse – un manifesto indigeno anti-futurista – opuscolo. STRAORDINARIO!!!


INIZIO 



…Questa è una comunicazione proveniente da un futuro che mai avverrà. Da un popolo che non esiste…

“La fine è vicina. O forse è già arrivata e passata?”

(un antenato)


Perché riusciamo a immaginare la fine del mondo, ma non la fine del colonialismo?

Viviamo il futuro di un passato che non è il nostro.

È una storia di fantasie utopiche e idealizzazioni apocalittiche.

È un ordine sociale globale patogeno di futuri immaginari, costruito su genocidio, schiavitù, ecocidio e rovina totale.

Quali conclusioni si possono trarre da un mondo fatto di ossa e metafore vuote? Un mondo di finali feticizzati calcolati tra la finzione collettiva di spettri virulenti. Dai tomi religiosi all’intrattenimento scientifico romanzato, ogni linea temporale immaginata è costruita in modo così prevedibile: inizio, metà e, dulcis in fundo, la fine.

Inevitabilmente, in questa narrazione c’è un protagonista che combatte un Nemico Altro (un’appropriazione generica della spiritualità africana/haitiana, uno “zombie”?), e attenzione spoiler: non sei tu e nemmeno io. Molti sono ansiosi di essere gli unici sopravvissuti all’“apocalisse zombie”. Ma queste sono metafore intercambiabili, questo zombie/Altro, questa apocalisse. Queste metriche vuote, questa linearità, esistono solo nel linguaggio degli incubi, fanno parte dell’immaginario e dell’impulso apocalittico. Questo modo di “vivere”, o “cultura”, è un dominio che consuma tutto a proprio vantaggio. È un riordino economico e politico che si adatta a una realtà basata sui pilastri della concorrenza, della proprietà e del controllo, alla ricerca del profitto e dello sfruttamento permanente. Professa la “libertà”, ma le sue fondamenta poggiano su terre rubate, mentre la sua stessa struttura è costruita con vite rubate.

È proprio questa “cultura” che deve sempre avere un Altro nemico, da incolpare, da rivendicare, da offendere, da schiavizzare e da uccidere.

Un nemico subumano su cui non solo è permesso, ma è previsto che venga esercitata ogni forma di violenza estrema. Se non ha un Altro immediato, ne costruisce meticolosamente uno. Questo Altro non è creato dalla paura, ma la sua distruzione è determinata da essa. Questo Altro è costituito da assiomi apocalittici e miseria permanente. Questo Altro, questa malattia di weitko, è forse meglio simboleggiato nella sua strategia più semplice, in quella della nostra silenziosa ricostruzione.

Sono sporchi, sono inadatti alla vita, sono incapaci, sono inutili, sono usa e getta, sono miscredenti, sono indegni, sono fatti per avvantaggiarci, odiano la nostra libertà, sono privi di documenti, sono queer, sono neri, sono indigeni, sono inferiori, sono contro di noi, finché alla fine non esistono più.

In questo mantra costante di violenza riformulata, o sei tu o sono loro.

È l’Altro che viene sacrificato per una continuità immortale e cancerogena. È l’Altro che viene avvelenato, che viene bombardato, che viene lasciato in silenzio sotto le macerie.

Questo modo di non essere, che ha infettato tutti gli aspetti della nostra vita, che è responsabile dell’annientamento di intere specie, dell’avvelenamento degli oceani, dell’aria e della terra, del disboscamento e dell’incendio di intere foreste, dell’incarcerazione di massa, della possibile guerra tecnologica che porterà alla fine del mondo e dell’aumento delle temperature su scala globale, questa è la politica mortale del capitalismo, è una pandemia.


ULTIMA INVETTIVA 


QUESTO È L'ANTI-FUTURO INDIGENO.

Non ci interessa come i nostri nemici chiamano il loro mondo, come ciriconoscono e come considerano queste terre. Non ci interessarielaborare i loro metodi di controllo né onorare i loro accordi o trattati. Non saranno costretti a porre fine alla distruzione su cui si basa il loromondo. Non li supplicheremo di fermare il riscaldamento globale poiché esso è il culmine del loro imperativo apocalittico e il loro modo di vivere  si basa sulla morte della Madre Terra. Seppelliamo insieme l'ala destra e l'ala sinistra nella terra che sono così affamati di consumare. Il risultato del conflitto ideologico della politica coloniale è che i popoli indigeni perdono sempre, a meno che non perdiamo noi stessi. I capitalisti e i colonizzatori non ci condurranno fuori dai loro futuri morti. L'idealizzazione apocalittica è una profezia che si autoavvera. È il mondo lineare che finisce dall'interno. La logica apocalittica esiste all'interno di una zona morta spirituale, mentale ed emotiva che cannibalizza anche se stessa. Sono i morti risorti per consumare tutta la vita. Il nostro mondo vive quando il loro mondo cessa di esistere. Come anti-futuristi indigeni, siamo la conseguenza della storia del futuro dei colonizzatori. Siamo la conseguenza della loro guerra contro Madre Terra. Non permetteremo che lo spettro dei colonizzatori, i fantasmi del passato, infestino le rovine di questo mondo. Siamo la realizzazione delle nostre profezie. Questa è la rinascita del mondo dei cicli. Questa è la nostra cerimonia Questa è la rinascita del mondo dei cicli. Questa è la nostra cerimonia. Tra cieli silenziosi. Il mondo respira di nuovo e la febbre si placa. La terra è tranquilla. Aspetta che noi la ascoltiamo. Quando ci sono meno distrazioni, andiamo nel luogo dove sono emersi i nostri antenati. E la loro/nostra voce. Qui c'è una canzone più antica dei mondi, che guarisce più profondamente   di quanto la lama del colonizzatore possa mai ferire. E lì, la nostra voce. Siamo sempre stati guaritori. Questa è la prima medicina.Il colonialismo è una piaga, il capitalismo è una pandemia.

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l'intero straordinario manifesto è scaricabile senza oneri al link

https://blackwave.noblogs.org/files/2025/07/Ripensare-apocalisse.pdf

sabato 12 aprile 2025

la strage di stato dei cittadini e delle cittadine deceduti sul lavoro continua.






Pietro Zito, un operaio di 35 anni originario di Montelepre e residente a Cinisi (Palermo), è morto oggi all'ospedale Villa Sofia di Palermo a seguito delle gravi ferite riportate in un tragico incidente sul lavoro. L'uomo, dipendente di una ditta di infissi di Carini (Palermo), è stato schiacciato da una porta blindata che stava consegnando a Misiliscemi, nel Trapanese, giovedì 10 aprile 2025.


https://trapani.gds.it/articoli/cronaca/2025/04/11/tragedia-sul-lavoro-a-trapani-operaio-muore-schiacciato-da-una-porta-blindata-c2392566-9654-495c-8438-199c95799528/


https://www.leggo.it/italia/cronache/incidenti_lavoro_pietro_zito_operaio_morto_schiacciato_porta_blindata_cinisi_oggi_12_4_2025-8774986.html?refresh_ce

martedì 8 aprile 2025

a Palermo: sanità pubblica-controllori sugli autobus- cittadini incivili- il servizio di raccolta rifiuti . primo capitolo SANITA' PUBBLICA

 




PRIMO CAPITOLO : SANITA' PUBBLICA


Premessa: mia moglie ed io possiamo avere ancora la libertà di fare debiti e di onorarli. Altri cittadini  ed altre cittadine non hanno mai avuto tale possibilità e/o l'han perduta..


Atto Primo: Ecografica prostatica 

Dal 2019 sono in cura presso uno degli Ospedali pubblici di Palermo per il problema prostata comune a tanti cittadini che hanno superato di gran lunga e i sessanta e i settanta anni 


In sede di ultima visita di controllo  in data 07-02-2025 in ambulatorio pubblico di urologia  mi vengono richieste per la successiva  Ecografica prostatica e poi Risonanza Magnetica per il medesimo ambito. Mi si certifica come prossima visita di controllo  la scadenza di mesi tre dalla data del 7 Febbraio 2025.

Il mio medico di base mi consegna le due "impegnative" per tali esami a carico del  SSN . Le ASL palermitane e gli ospedali pubblici mi indicano come data possibile per L'ecografia prostatica ottobre 2025. Le strutture private ma convenzionate mi dichiarano che hanno terminato il budget loro assegnato dalla Regione Sicilia, Mi si dichiara che l'ecografia prostatica potrà essere effettuata non appena la Regione Sicilia verserà la copertura finanziaria. Ma non ci sono certezze di date. 

Motivazione vera o  falsa?   Non ci sono riscontri nè attività che il cittadino può intraprendere per verificare la notizia. Mi tengo saldo all'antica nozione andreottiana " a pensar male si fa peccato, ma ci si indovina spesso" 

Allora decidiamo di cercare una struttura del tutto privata  con un minimo di comparazione delle richieste economiche a noi proposte. Alla fine troviamo la struttura privata il cui costo  può definirsi ancora "cristiano". € 60. 


Atto secondo: Risonanza Magnetica

E qui ci siamo arresi all'economia di mercato e al liberismo selvaggio

Scopriamo che alcuni ospedali pubblici di Palermo, di fronte all'impegnativa del nostro medico di base e alla certificazione sulla scadenza della  prossima visita urologica di controllo, rispondono che tale Risonanza Magnetica può essere effettuata a carico del SSN dalla fine di Ottobre 2025 in poi. Ovviamente mi si fa presente che entro  sette giorni potrebbe essere effettuata a pagamento nell'ambito del regime "Intra Moenia" Ci indicano, tuttavia, di provare presso ambulatorio ASL all'estrema periferia di Palermo, laddove  la Risonanza Magnetica si effettua solo in regime di SSN. Telefoniamo a tale struttura ambulatoriale ASL chiedendo del servizio CUP.

Sorpresa: l'ASL non ha servizio di prenotazione CUP in alcuna mdoalità. Occorre prenotare con turno fisico.

Ci  presentiamo (mia moglie guida.. io non ho mai voluto acquisire la patente) alla ricezione per la prenotazione e riscontriamo un turno infinito. Mia moglie chiede cortesemente ad uno dei responsabili di comunicarci la possiblità di inserimento della Risonanza affinchè noi si possa valutare se restare o non restare.

Doccia Fredda: Marzo 2026


Per telefono le tre strutture private consultate effettuano  Risonanza  solo a pagamento e si varia da una proposta di € 250 ad una proposta di € 212. 

Si torna all'intra moenia presso un ospedale pubblico della città. Euro 192 e ritiro del referto con i CD entro cinque giorni lavorativi.


Atto terzo il paradosso del ritiro del referto 

Al quinto giorno lavorativo ci si reca allo sportello(un solo operatore) per il ritiro. Il turno non è infinito ma è certamente significativo. Primo turno: presentarsi allo sportello. Eravamo convinti che già i referti fossero stati depositati nell'uffcio di ritiro. Ma quando mai !!!! Vi chiamerò non appena i referti arrivano. Devo intanto chiederli. 

Restiamo stupiti.. Un cittadino ci si avvicina e cortesemente ci spiega che lo stupore ci può stare ma è inutile. Consegnano i referti in quel modo perchè attivano i CD solo davanti alle richieste avendo un magazzino di CD  non più bastevole in modo totale. 

Insomma : i tagli alla spesa sanitaria 

35 minuti di attesa. Arriva il referto. Fortunatamente non  il tumore alla prostata è ancora una volta scongiurato.Mia moglie invia per whs il referto al nostro medico di base.Il medico conferma: non  c'è tumore. Solo un serio aumento di volume della prostata e contestualmente invia "l'impegnativa" per ls visita urologica di controllo.


Atto quarto. Prenotazione della visita di controllo

Stavolta eravamo preparati(pensavamo di esserlo). Le visiste di controllo non si prenotano per telefono o online con lo SPID al CUP ma bisogna recarsi direttamente in ambulatorio  di urologia. Siamo arrivati. Dovremmo essere i primi del turno. Davanti alla postazione di prenotazione non c'è nessuno. Passa un medico, uno di quelli che a Palermo-Via Pitrè  definiamo"uno convinto di essere convinto", che urla a tutti i presenti: Prenotazioni dalle 13,00 alle 14,00.!!!

Tuttavia si presenta una giovane operatrice la quale sorridendo a tutti noi presenti ci fa intendere che il  convinto di cui sopra  è solo un convinto. Ci chiama per primi e ci si avvicina. Ma, improvvisamente, l'operatrice viene chiamata perchè  uno dei computer dell'ambulatorio fa le bizze. Mia moglie osa dire: ma non ci sono gli assistenti tecnici?  La giovane operatrice: Signora siamo in piena carenza di organico. Io capisco qualcosa di computer e quindi  mi chiamano spesso. 

Dopo 30-40 minuti l'operatrice che poi scopriamo essere infermiera  con laurea torna e finalmente verifichiamo la possibilità di prenotazione. Primo tentativo: fine ottobre 2025. Facciamo presente la richiesta del loro stesso ambulatorio  per una visita di controlo tre mesi dopo il 7 febbraio 2025 e ad esami fatti. La giovane infermiera prima ci dà un consiglio: "per l'avvenire mettetevi subito a predisporre gli esami richiesti e così prenotate entro la scadenza"  Insomma guerra civile tra pazienti a chi arriva primo.  Poi con cortesia si mette alla ricerca per Maggio di qualche rinuncia comunicata . Siamo fortunati: 29 Maggio 2025 atteso che un cittadino serio e civile ha disdetto ma come ci dice la giovane signora: "non tutti agiscono con tale correttezza" Mia moglie chiede come mai,pur essendo stato preso in carico dal 2019 in ambulatorio di urologia, sono e siamo costretti a svolegere gli esami all'esterno della struttura. L'infermiera trova in piattaforma la mia scheda sanitaria e ci comunica che non sono mai stato preso in carico, sono considerato un cittadino esterno all'ambulatorio. Per essere preso in carico e quindi svolgere tutti gli esami e tutte le ricerche all'interno dell'ambulatorio, avrei dovuto essere gestito in regime di"pre-ricovero". Restiamo allibiti e lei:"ma non vi hanno mai informato ? "

Domanda ovvia ma la cui risposta è scontata. 


Atto quinto  visita oculistica per me e mia moglie.

Con l'impegnativa  del nostro medico di base telefono al CUP di una struttura pubblica. Leggo il codice della richiesta. Risposta: "mi dispiace ma il nostro reparto di oculistica, al momento e senza scadenza, effettua solo interventi di cataratta. Per altre necessità  fate riferimento alla seguente struttura pubblica ***". 

Domani verifichiamo. Temiamo una disfatta.













domenica 6 aprile 2025

Labour Weekly Le possibili conseguenze dei dazi di Trump sui lavoratori italiani. "Un contesto in cui è fondamentale conoscere i propri diritti."(di Alessio Amorelli)



Le aziende colpite dal protezionismo americano potrebbero decidere di attivare una procedura di licenziamento collettivo. Il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri stima la perdita di sessantamila posti di lavoro


Secondo Confindustria, l’annuncio di Donald Trump riguardante l’applicazione di dazi generalizzati potrebbe costare dai quattro ai sette miliardi di euro in termini di mancate esportazioni verso gli Stati Uniti. A livello occupazionale, il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri stima la perdita di sessantamila posti di lavoro. Si tratta di valutazioni preliminari che saranno probabilmente riviste, al rialzo o al ribasso, dopo il possibile negoziato tra Stati Uniti e Unione europea. In ogni caso, ci troviamo davanti a un cambio di scenario pieno di incertezze lavorative che esige preparazione e adattamento.


Le aziende colpite dal protezionismo americano potrebbero decidere di attivare una procedura di licenziamento collettivo. Le norme riguardano le imprese con più di quindici dipendenti che intendano effettuare almeno cinque licenziamenti nell’arco di centoventi giorni a causa di una riduzione, trasformazione o cessazione dell’attività aziendale. Insomma, le imprese medio grandi che decidono di ridurre la forza lavoro a causa dei dazi introdotti da Trump devono rispettare l’iter previsto dalla legge


La prima fase della procedura consiste nell’invio di una comunicazione con cui si informano le organizzazioni sindacali e l’Ispettorato del lavoro della volontà aziendale di procedere con i licenziamenti. I sindacati possono richiedere un esame congiunto della situazione che generalmente deve esaurirsi entro quarantacinque giorni. In caso di mancato accordo con le organizzazioni sindacali, l’Ispettorato territoriale del lavoro può convocare le parti per un ulteriore esame dello scenario che di solito dura meno di trenta giorni.






Al termine del procedimento, il datore di lavoro potrà intimare i licenziamenti ai lavoratori coinvolti nel rispetto dei criteri di scelta concordati con i sindacati o di quelli previsti dalla legge. In generale, il nostro ordinamento prevede che i dipendenti da licenziare devono essere selezionati tenendo conto dei carichi di famiglia, dell’anzianità di servizio e delle esigenze tecnico, produttive e organizzative dell’impresa. I licenziamenti intimati dall’azienda potranno essere contestati per una serie di motivi tra cui la violazione della procedura o il mancato rispetto dei criteri di scelta.


Le decisioni del governo americano sembrano destinate ad avere un impatto significativo sul mercato del lavoro italiano. A meno di improvvisi colpi di scena, molte imprese che esportano negli Stati Uniti saranno costrette a riorganizzarsi e, nei casi più gravi, a chiudere attivando la procedura di licenziamento collettivo. Un contesto difficile dentro il quale si possono celare comportamenti opportunistici o abusi del diritto. Un contesto in cui è fondamentale conoscere i propri diritti.


*La newsletter “Labour Weekly. Una pillola di lavoro una volta alla settimana” è prodotta dallo studio legale Laward e curata dall’avvocato Alessio Amorelli. Linkiesta ne pubblica i contenuti 


https://www.linkiesta.it/2025/04/le-possibili-conseguenze-dei-dazi-di-trump-qui-lavoratori-italiani/

giovedì 20 febbraio 2025

Ascensore precipita alla stazione Termini di Roma per due piani, intubato un 20enne: è in codice rosso






Ascensore precipita alla stazione Termini di Roma per due piani, intubato un 20enne: è in codice rosso

Un operaio in un ascensore di servizio alla stazione Termini di Roma è precipitato dal piano terra a -2: è in ospedale in gravi condizioni

Un ascensore di servizio nei pressi del binario 1 della stazione Termini di Roma è precipitato per due piani. Un uomo è stato recuperato dai vigili del Fuoco ed è stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni. Si tratterebbe di un operaio di 20anni caduto accidentalmente con un carrello dal piano terra al piano -2 dall’impianto riservato al trasporto di persone. Il giovane avrebbe riportato diversi traumi ed è stato intubato sul posto e trasporto all’Umberto I in codice rosso.

Le ipotesi sul crollo dell’ascensore

Al momento non è chiaro se abbia ceduto l’ascensore, precipitando per due piani, o se all’apertura delle porte la cabina non era al piano.In quest’ultimo caso l’operaio sarebbe entrato nel vano senza accorgersi che sotto di lui c’era il vuoto, cadendo così per diversi metri. Cosa abbia portato al crollo, è ancora da chiarire.


https://www.rainews.it/tgr/lazio/articoli/2025/02/stazione-termini-ascensore-crolla-operaio-precipita-per-due-piani-ad7c7d8e-2cb6-476d-b40a-619283c0001b.html


https://notizie.virgilio.it/ascensore-precipita-alla-stazione-termini-di-roma-per-due-piani-intubato-un-20enne-e-in-codice-rosso-1662454


https://www.romatoday.it/cronaca/precipitato-ascensore-stazione-termini-grave.html