mercoledì 27 dicembre 2023

Buon Natale, attraverso la non partecipazione alla saga e alla controsaga dei buoni e dei cattivi. (di Claudio . Lanzi)






Premessa natalizia
Ovviamente auguri personali da parte mia e di tutta la Fondazione alle migliaia di persone che ci seguono con affetto (e anche a quelle che ci seguono senza affetto e perfino a quelle che non ci seguono affatto). Auguri che si perdono in mezzo alla falsità mediatica, alle bollicine, alle luci ipnotiche e al fracasso che avvolgono questa nostra bellissima Terra, precipitata nell’ipocrisia totale e nella fantasmagoria delle illusioni.

Da diverso tempo ho chiesto a tutti i nostri straordinari collaboratori ed amici di non inviare commenti sociopolitici al nostro Istituto e di evitare di entrare in polemiche più o meno schierate che coinvolgano personaggi, nazioni, chiese, eserciti, organizzazioni immense e piccolissime, ecc..
Allo stesso criterio ho creduto opportuno attenermi anche io. Per cui, tra i nostri articoli, assai raramente troverete giudizi espliciti sulle facezie, sugli orrori e sulle apparenti incongruenze della classe politico-mediatica mondiale, su quelle dei potentati finanziari, delle organizzazioni economiche, sanitarie, parafilantropiche, religiose di questa terra. 
Ovviamente ognuno di noi ha idee abbastanza chiare in proposito, a volte strabicamente divergenti, a volte catastrofico-disfattiste a volte con dei residui reflussi di ottimismo. Spesso la tentazione di esprimerle è quasi incontenibile. Ma mi sono imposto una censura, una “ritenzione tantrica” alla polluzione parolaia, anzi un’autocensura. In questo modo risparmio la fatica al potentissimo sistema mediatico di farlo al mio posto. E non dico quello che penso, anche se forse si capisce lo stesso. Però, per lo meno fino ad ora, sembra che pensare non sia vietato.

Perché non commentare quello che accade o che sembra accadere?
Perché in questo momento di ipocrita abiezione geopolitica (non trovo termini più adatti) sono certo che non servano a niente sia la contrapposizione rissosa come la polemica garbata.
Strutture sovranazionali governano 8 miliardi di persone, decretandone la sorte ed usando, dentro e fuori dello schermo mediatico, dei burattini programmati con dosi massicce di IA, che fanno finta di prendere decisioni autonome. 
Esiste una brillante ingegneria “pulsionale” (nuovo improbabile ramo delle neuroscienze inventato da me in questo istante, che orienta le pulsioni umane) quasi invisibile. Tale ingegneria è in grado di ricavare algoritmi dall’ipotetico starnuto di una farfalla cinese, mediandolo, qualora fosse necessario, con uno sbadiglio degli elefanti africani, al fine di modificare la politica finanziaria mondiale. Quindi è in grado di controllare praticamente tutto. 
Ne deriva che la mia polemica, qualora la esercitassi, diventerebbe uno strumento ulteriore da aggiungere agli infiniti altri algoritmi già manipolati quotidianamente da altri algoritmi, che decidono a che ora bisogna promuovere una bella guerra, a che ora una finta pace, o una campagna sanitaria e a quale ora bisogna promuovere il grano ogm o il boicottaggio dei prodotti di qualcuno a vantaggio di quelli di un altro..

Perché non provare ad arrabbiarsi?
Perchè questi grandi giocatori del Megamonopoli globale non fanno differenza fra pro e contro, fra islamici e cattolici, fra gay e supermaci, fra laici e preti fra destra e sinistra, fra carestia e spreco. Investono e basta. E l’investitore mondiale può investire su tutto. Anche contro quello su cui aveva investito pochi attimi prima. E guadagna sempre.

Perciò mi dispiace
Per le infinite sofferenze di una gran parte dell’umanità.
Mi dispiace per gli orrori materiali e morali, per il massacro degli ideali ma sopratutto per la rapida e inesorabile agonia delle idee.
Tutto ciò contrasta con il significato stesso del Natale (o del solstizio se preferite), con la preghiera, col silenzio, con la comunione familiare, con la meditazione profonda, con questo Sole che rinasce nel cuore dell’uomo …nonostante l’uomo, con l’aspirazione al bello, all’armonia, al sacro. (Già, il Sacro…chi era Costui?)
Ci sono sempre stati, su questa Terra, massacri e sofferenze di ogni tipo. Ma ora esiste qualcosa di realmente diabolico che si traduce in una inesorabile e irrefrenabile erosione delle intelligenze e della compassione. In una distruzione del Vero senso della Charitas e in un salto ad ostacoli in cui vince solo chi salta peggio e fa inciampare gli altri. 
Tutto, dal pranzo vegano natalizio, all’outing del cretino influencer di turno, alla pornografia come liberazione, alle gestione delle pandemie, alle eterne guerre lampo, alla povertà smisurata, alla ricchezza smisurata, viene ingurgitato da tutti, alla folle velocità con cui lo si apprende, lo si elabora e lo si dimentica, istante dopo istante. 
Falso o vero che sia…non ha alcuna importanza. Un tempo si viveva con ansia l’arrivo di una notizia importante al giorno. Oggi ne riceviamo migliaia al minuto. 
E’ morta la meraviglia, è morta l’attesa, è stata finalmente raggiunta la relativizzazione e la digitalizzazione di qualsiasi bellezza, ma sopratutto la sterile “virtualizzazione” di tutto. 
In questo modo è stato possibile enfatizzare l’inseguimento dell’effimero e conseguire il soffocamento di ogni tradizione; cioè della Memoria e perciò dello Spirito e della bellezza nel “fare”. Ed è stato mercificato il Natale fino agli estremi più disgustosi.

Si, mi scuso: sono tutte frasi note e ormai sbrodolate da ogni contestatore del sistema che si rispetti. Sono frasi digerite, metabolizzate e diventate pasto per le piattaforme web che ce le ripropongono in vesti cangianti, sempre più superficiali e contraddittorie a difesa dei disvalori del “progresso” o della perdita del senso stesso della vita. Sembriamo sempre più come le ombre proiettate nella caverna platonica, mentre l’auriga della Biga Alata si è disastrosamente distratto guardando uno smartphone invece dei cavalli; e il carro si è necessariamente sfracellato al suolo. 


Che fare?
Chi guarda la parete della caverna? Chi è l’ombra? Io che la guardo, tu che mi guardi mentre la guardo… o l’ombra stessa?
Reset, vi prego. Reset per chi ha il coraggio di fermarsi, signore e signori! Smettere, smettere, smettere di guardare passivamente questo ignorantissimo oceano informatizzante e di fumare questa robaccia dentro questi schermi ipnotici. E’ arrivata la grande droga. 
Il crak e l’Lsd sono dei bicchierini di rosolio al confronto. Pseudo alchimisti: finalmente è disponibile il “Vitriol popolare”, anzi: bipolare, o meglio l’Antivitriol. Poche gocce e sarete zombi, certi di essere Superman. 
Berlicche, il geniale diavolo-chimico amico di Lewis e di Tolkien, ormai da secoli, sta preparando la miscela finale insieme a Malacoda. Lo spaccio è ad ogni angolo, in ogni antenna, in ogni software, in ogni proclama…e riempie i polmoni e i neuroni di tutta l’umanità distruggendo l’Essere e sostituendolo col Fatuo, col Banale, con Modaiolo, col Fruibile e Gratificante e sopratutto col Virtuale.

Decine di amici meravigliosi (ai quali rivolgo la mia anima stanca e la mia preghiera), un po’ più vecchi o più malandati di me, non ci sono più. Essi preconizzavano questo sfacelo ed io, quando ero giovane, non volevo immaginarlo fino a questo punto. Mi sembrava assurda non tanto la malvagità degli uomini, quanto la permanente pennichella collettiva, la non percezione individuale della corruzione degli ideali che lentamente disgregava la logica, l’intuito, la cordialità, la bellezza, l’amore: le basi della società, disperdendone i “valori”.
Molti anni fa scrissi dei libri, alcuni sicuramente conosciuti da alcuni lettori delle nostre Edizioni, proprio in imprudente difesa di tali valori, preoccupato del fatto che si potesse fare casino fra vizi e virtù, tra fas e nefas.
Ma pensa un po’ che matto! 
Oggi non saprei più da dove cominciare, perché tali piccoli messaggi scompaiono dentro il fracasso dei supermercati, dietro le onde dei tablet, dei telefonini, e degli indutturi mediatici di pensieri precotti, dietro i decibel di una musica violenta, lisergica e innaturale, la cui unica virtù è quella di inebetire chi la ascolta. 
Però ancora non sono morto (almeno credo) e quindi, secondo gli standard, dovrei respirare questo tanfo virale, cercando di usare “mascherine” adatte, con vigile, idiota e consapevole attesa?
Attesa di cosa? Ma siete matti? 
Ho visto tutto da tempo e, senza merito ne presunzione, conosco la via d’uscita da questa bolgia maleodorante. Ma, come disse il più grande Maestro che io abbia mai incontrato: “non devi dirla a nessuno se vuoi che qualcuno la trovi”. 
E infatti mi taccio.

E Buon Natale a chi ancora sa ma sopratutto sente cosa vuol dire.

 

giovedì 28 settembre 2023

BELMONTE MEZZAGNO (PA), OPERAIO EDILE MUORE TRAVOLTO DALLE MACERIE--giovedì 28 Settembre 2023



https://ilsicilia.it/belmonte-mezzagno-pa-operaio-edile-muore-travolto-dalle-macerie/



È morto un operaio di 63 anni a Belmonte Mezzagno (Palermo) mentre stava lavorando ad un solaio che ha ceduto in una casa in via Papa Giovanni XXIII. L’uomo è stato travolto dalle macerie. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno tentato di soccorrerlo. Indagano i carabinieri della compagnia di Misilmeri.


Filippo Ciancimino di 63 anni, l’operaio morto, pare stesse abbattendo un muro in una palazzina in via Papa Giovanni XXIII a Belmonte Mezzagno quando il solaio è cauto giù travolgendolo e uccidendolo. Il corpo è stato estratto dalle squadre dei vigili del fuoco intervenute non appena è arrivata la richiesta d’aiuto. Le indagini sono condotte dai carabinieri del nucleo ispettorato lavoro e dell’Asp di Palermo. Sono loro ad effettuare tutti i rilievi. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche le posizioni amministrative e previdenziali della vittima. Si sta cercando di comprendere se l’operaio stesse lavorando da solo e se avesse o meno indossato dispositivi di protezione personale e sicurezza nel cantiere..



giovedì 14 settembre 2023

Salme spostate o distrutte per fare spazio a nuove sepolture, 16 arresti a Reggio Calabria







Tra gli arrestati l'ex custode del cimitero di Cittanova, oggi in pensione, e i titolari di due imprese di onoranze funebri: 70 indagati



Avrebbero proceduto per anni a estumulazioni non autorizzate nel cimitero di Cittanova (Reggio Calabria), distruggendo o spostando in altri loculi le salme dei defunti per far posto a nuove sepolture.

I 16 arrestati sono ritenuti, a vario titolo, coinvolti in operazioni illecite celate dietro la regolare gestione del cimitero comunale dove avevano creato, secondo gli inquirenti, una "gestione parallela" del cimitero rispetto a quella del Comune.

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/09/15/news/salme_spostate_o_distrutte_per_fare_spazio_a_nuove_sepolture_16_arresti_a_reggio_calabria-414540450/?ref=RHLF-BG-P9-S1-T1

venerdì 19 maggio 2023

Palermo.Alunno accoltellato da compagno di scuola: uno dei colpi gli ha perforato un polmone


Un ragazzino di 14 anni è stato accoltellato oggi pomeriggio a Palermo da un compagno di scuola. Ancora da capire se l’aggressione sia avvenuta all’interno o vicino all’istituto scolastico frequentato dallo studente.

Il ragazzo è arrivato al Pronto soccorso dell’ospedale Civico accompagnato dal nonno e da alcuni parenti con diverse ferite da taglio alle mani, alle braccia e al torace. Uno dei colpi gli ha bucato un polmone. Sembrerebbe che a colpirlo sia stato un ragazzino di 11 anni.

Secondo quanto segnala La Repubblica, l’alunno 14enne tormentava il ragazzino più giovane con atti di bullismo quotidiano. Nel pomeriggio, al termine delle lezioni la discussione. è degenerata. L’undicenne, stanco di subire le angherie del più grande, è andato a scuola con un coltello e ha colpito il compagno.


L’equipe dell’ospedale lo ha stabilizzato e ora il 14enne è ricoverato in Area critica, ma non in pericolo di vita. Resterà in osservazione, fanno sapere dall’ospedale Civico, ma parla e cammina. Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. Del caso si occupa la Procura dei Minori di Palermo.

https://www.orizzontescuola.it/alunno-accoltellato-da-compagno-di-scuola-uno-dei-colpi-gli-ha-bucato-un-polmone/

giovedì 4 maggio 2023

IL COMUNE DI PALERMO NON MANTIENE LE SUE PROMESSE. NON SONO MAI STATI REALIZZATI I LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA E DI RISTRUTTURAZIONE DELL’ALLOGGIO

IL COMUNE DI PALERMO NON MANTIENE LE SUE PROMESSE. NON SONO MAI STATI REALIZZATI I LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA E DI RISTRUTTURAZIONE DELL’ALLOGGIO








L’A.Si.D.A. – Associazione Sindacale Diritto all’Abitare – lancia un appello affinchè venga trovata immediatamente una soluzione per il nucleo familiare della Sig.ra Lello, composto oltre a lei dal marito invalido, la figlia con un bimbo di circa un anno e un bambino di circa 5 anni avuto in affido intra parentale , per evitare il disastroso destino di una minore che, se adottata, perderebbe ogni forma di contatto con i nonni paterni e col fratellino.


venerdì 14 aprile 2023

La disabile beffata dall'aeroporto di Palermo, costretta a pagare la sosta della sua auto






Gli stalli H erano tutti occupati, la legge prevede che in questo caso i disabili possano parcheggiare gratuitamente nelle aree di sosta a pagamento

Un'auto a servizio di una persona con disabilità e provvista di regolare contrassegno Cude (contrassegno unificato disabili europeo) può parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu se i posti riservati sono tutti occupati? Secondo la legge sì, secondo la Gesap, la società che gestisce l'aeroporto "Falcone Borsellino" di Palermo, no. 


A segnalarlo è stata Giusi Barraco, una donna con ridotta capacità motoria e affetta da altre patologie, che doveva recarsi a Roma per eseguire dei controlli medici. Il giorno della partenza, dopo aver vagato assieme al marito alla ricerca di un posteggio per disabili, rischiando di perdere il volo, ha dovuto posteggiare la sua automobile munita di pass in un parcheggio a pagamento. Tutti i 37 stalli dedicati, posti a 50 metri dal terminal, la cui vigilanza è sotto la responsabilità della polizia municipale di Cinisi, erano occupati e, quando Giusi lo ha fatto presente agli assistenti della "Sala Amica" le è stato assicurato che non avrebbe dovuto pagare la sosta. Al suo ritorno a Palermo, dopo una settimana di ricovero in ospedale, però, ha dovuto pagare 40 euro, le è stato applicato lo sconto del 50%, pur avendo presentato il contrassegno.

Dopo un sollecito la Gesap ha confermato la correttezza della richiesta del pagamento a Giusi, sostenendo che la zona parcheggio dell'aeroporto è un'area privata e che la società ha solo l'obbligo di riservare un numero di posti H, cosa che ha fatto. 


https://palermo.repubblica.it/cronaca/2023/04/14/news/la_disabile_beffata_dallaeroporto_di_palermo_costretta_a_pagare_la_sosta_della_sua_auto-396128833/


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Commento del Padre Giovanni


Il santuario divino dell'iniziativa privata  è  rivelazione assoluta e quindi non si discute. Amen e Schifo 


lunedì 3 aprile 2023

Pescara, donna sorpresa a rubare cibo in un supermercato: i carabinieri le pagano la spesa


È successo a Penne. La 63 enne ha tentato di prelevare beni di prima necessità: qualche frutto, pane e dell'insalata. Gli uomini dell'Arma, avvisati dal titolare del negozio, hanno deciso di aiutare la donna evitandole una denuncia


Non aveva nemmeno il denaro per pagare del cibo e sfamarsi. Per questo una donna di 63 anni ha tentato di rubare generi alimentari di prima necessità da un supermercato di Penne, in provincia di Pescara. Ieri mattina un carabiniere in borghese, che stava facendo la spesa libero dal servizio, è stato avvicinato dal direttore del punto vendita, che ha segnalato la presenza di una signora che stava cercando di nascondere in borsa e nelle tasche alcuni articoli presi dagli scaffali del negozio.


La donna, nonostante fosse stata già scoperta, ha tentato comunque di andare via senza passare dalle casse. Il carabiniere ha fermato la 63enne e ha chiamato una pattuglia. A quel punto la signora non ha nascosto il suo stato di estrema indigenza e, piangendo, ha ammesso le sue responsabilità, consegnando ai carabinieri quello che aveva rubato: qualche fetta di pane, delle foglie di insalata, qualche frutto e altri generi di primissima necessità. Mossi a compassione, gli uomini dell'Arma hanno parlato con il direttore e hanno pagato la spesa alla 63enne, evitandole una denuncia.


https://www.repubblica.it/cronaca/2023/04/03/news/pescara_donna_ruba_per_mangiare_carabinieri_le_pagano_la_spesa-394804859/?ref=RHLM-BG-I387773630-P4-S6-T1

giovedì 16 marzo 2023

IL NET ZERO ORA SCHIAVIZZA I BAMBINI E DOMANI NOI STESSI

 Le politiche di Net Zero tutte basate su una falsa scienza e a quanto pare anche su un’incredibile carenza di cognizioni tecniche, verrà effettuata a scapito del lavoro minorile e schiavistico che specie in Africa viene utilizzato per ricavare i preziosi materiali per le pale eoliche e per le batterie. L’ossessione climatica dell’occidente ci porta a dover affrontare nell’immediato sia una vera e propria crisi umanitaria, sia una speculazione selvaggia che finirà per ridurre sul lastrico le popolazioni occidentali. Coloro che spingono Net Zero, a livello politico così come le élite dell’energia verde che traggono profitto da mandati e sussidi, sanno che il lavoro minorile e schiavistico o viene utilizzato per produrre i minerali richiesti dalle loro tecnologie.  Affermano di preoccuparsene, ma le loro azioni smentiscono le loro parole. Così come del resto è abbastanza facile smentire la sensatezza dei progetti....Intanto si dovrà fin da subito accelerare al massino l’estrazione dei materiali necessari, molti dei quali vengono raccolti grazie al lavoro minorile le piccole e orribili miniere, come avviene per esempio in Congo da dove si estrae la maggior parte del cobalto. Dal momento che questo sistema è pienamente utilizzato dalle multinazionali occidentali senza alcuna remora non ci sarà altra strada che vedere aumentare gli schiavi bambini, mentre qualche ragazzino idiota in occidente manifestera per Net. Ma la vendetta non si farà attendere perché presto toccheranno anche ai ragazzini occidentali vivere dentro un sistema schiavistico. 

Bambini in miniera per estrarre il cobalto

https://www.inchiostronero.it/il-net-zero-ora-schiavizza-i-bambini-e-domani-noi-stessi/



sabato 4 febbraio 2023

Sicilia. I detenuti con problemi psichici in lista d’attesa per andare in comunità


Fino a 24 mesi per il trasferimento nelle strutture sanitarie. In Sicilia ce ne sono soltanto due, a Naso e Caltagirone. Le promesse della politica per nuove sedi rimaste lettera morta. Il dolore dei familiari dei ragazzi che si sono suicidati.

Da mesi, il garante siciliano dei detenuti, Giovanni Fiandaca, rilancia l’allarme: “Il tema della salute mentale e dell’assistenza psichiatrica in carcere dovrebbe costituire una priorità, anche per ragioni di difesa sociale”.

“In tutta Italia, la Sicilia è la seconda regione per numero di detenuti che si tolgono la vita”, ha denunciato il garante nazionale per i detenuti, Mauro Palma. Drammatica la denuncia fatta sulle pagine di Repubblica da Ino Vitale, ex poliziotto delle Volanti, uno dei primi ad arrivare in via D’Amelio: “L’inferno pensavo di averlo già visto quel pomeriggio del 19 luglio 1992. Invece, l’inferno dovevo ancora attraversarlo: mio figlio Roberto me lo raccontava ogni volta che andavo a trovarlo al Pagliarelli. Era in cura psichiatrica, anche il giudice aveva detto che doveva essere trasferito in una comunità nonostante fosse stato arrestato per una tentata rapina in una parafarmacia”.

giovedì 5 gennaio 2023

"Messina non è una città per disabili": la denuncia social di Teresa, giovane siciliana in sedia a rotelle

Non è mancato qualcuno che l'ha quasi rimproverata per aver alzato i toni contro quel diritto negato

Messina non è una città per disabili. E senza la denuncia "social" della giovanissima Teresa Cannavò, messinese in carrozzina, quel new-jersey, posizionato davanti alla rampa d'accesso della centralissima piazza Cairoli, non sarebbe mai stato rimosso. Teresa, giovane siciliana in sedia a rotelle, ha denunciato su Facebook ciò che ha vissuto e che ha ricevuto: tantissima solidarietà, è vero, ma anche un po' d'indifferenza.


La verità è che in generale, a Messina, per un diversamente abile, uscire soli non è sempre facile"


https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/10/22/news/disabili_messina_barriere_architettoniche-371217285/